a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
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LDVRoma
Presentato al Festival di Cannes in anteprima mondiale, per poi uscire in Italia prima in due capitoli cinematografici, poi in sei episodi tv, L’arte della gioia, di Valeria Golino è tratto dall’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza, racconta la storia di Modesta, una giovane donna spregiudicata, sensuale e coraggiosa.
Il romanzo (Ed. Einaudi) viene così presentato: “L’arte della gioia è un libro postumo: giaceva da vent’anni abbandonato in una cassapanca e, dopo essere stato rifiutato dai principali editori italiani, venne stampato in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998. Ma soltanto quando uscì all’estero
– in Francia, Germania e Spagna – ricevette il giusto riconoscimento. Nel romanzo, tutto ruota intorno alla figura di Modesta: una donna vitale e scomoda, potentemente immorale secondo la morale comune. Una donna siciliana, una «carusa tosta» in cui si fondono carnalità e intelletto, che attraversa bufere storiche e tempeste sentimentali protetta da un infallibile talismano interiore: «l’arte della gioia». Modesta nasce il primo gennaio del 1900 in una casa povera, in una terra ancora piú povera. Ma fin dall’inizio è consapevole, con il corpo e con la mente, di essere destinata a una vita che va ben oltre i confini del suo villaggio e della sua condizione. Ancora ragazzina è mandata in un convento e da lí, alla morte della madre superiora che la proteggeva, in un palazzo di nobili. Qui il suo enorme talento e la sua intelligenza machiavellica, le permettono di controllare i cordoni della borsa di casa, e di convertirsi in aristocratica attraverso un matrimonio di convenienza. Tutto ciò senza mai smettere di sedurre uomini e donne di ogni tipo. Amica generosa, madre affettuosa, amante sensuale, Modesta attraversa la storia del Novecento con quella forza che distingue ogni grande personaggio della letteratura universale”.
Il film, liberamente ispirato dal romanzo, narra la storia di Modesta che fin dall’infanzia mostra un gran desiderio di conoscenza, di amore e di libertà. La madre non ama la sua indole ribelle e le preferisce la sorella disabile, suo padre, da tempo assente, quando ricompare abusa di lei. Strappata alla sua famiglia, viene accolta in un convento dove diventa la protetta di Leonora (Jasmine Trinca), la madre superiora. Il suo destino la porta poi nella villa della Principessa Gaia Brandiforti (Valeria Bruni Tedeschi), dove si renderà indispensabile e si conquisterà sempre più favori e potere.
Modesta è disposta a tutto pur di perseguire la sua felicità, senza piegarsi mai alle regole di una società patriarcale, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, si conquista giorno dopo giorno il suo diritto al piacere e alla gioia, oltrepassando anche i limiti del lecito.
Trasformare in una miniserie un romanzo complesso e corposo come "L’arte della gioia" di Goliarda Sapienza, non è stato certo facile per Valeria Golino e il suo team di sceneggiatori, quali Luca Infascelli, Francesca Marciano, Valia Santella e Stefano Sardo.
Il romanzo di Sapienza, secondo la Golino, “è un arazzo complesso e avvincente, un viaggio dall’orrore alla gioia, dall’estasi mistica al piacere terreno”. Comunque la regista è stata supportata da una buona squadra includente Viola Prestieri alla produzione, Fabio Cianchetti alla fotografia e Giogiò Franchini al montaggio. Le scenografie sono di Luca Merlini, i magnifici costumi di Rita Barbieri, le musiche di Tóti Guðnason..
Ottimo anche il cast, includente Jasmine Trinca, Valeria Bruni, Valeria Golino, Francesca Marciano, Valia Santella, Luca Infascelli, Stefano Sardo Tecla Insolia, Jasmine Trinca, Valeria Bruni Tedeschi, Guido Caprino, Alma Noce, Giovanni Bagnasco, Giuseppe Spata.