Arturo Capasso scrive:
Il mio carissimo amico Silverio Colonna, pace all’anima sua, era il comandante della “carretta” che oltre mezzo secolo fa mi portò in India.
Durante il mese della traversata avemmo modo di scambiarci più volte i nostri pareri su uomini, cose, fatti.
Mi rimase impresso ciò che ripeteva spesso: divideva le persone in due categorie, antipatiche e simpatiche.
Dico la verità, questo giovanotto che imperversa sulla televisione di Stato nei programmi più sinistri e che ha il nome della prima parte del parto, caratterizzato da contrazioni uterine progressivamente più frequenti, mi è molto, molto antipatico.
Che mi ha fatto? Nulla, ma mi è antipatico lo stesso E’ quasi un travaglio di stomaco, che spesso porta al vomito.
Con sicumera attacca le vittime di turno e con vigliaccheria si nasconde dietro ad un dito, cioè dietro al libro di uno che ha scritto tale fatto.
E più odio scarica più è preso in considerazione.
Che poi non sarebbe neppure difficile, metterlo a tacere. Esempio: Si prende l’elenco dei suoi amici che andavano in pellegrinaggio a Mosca a ritirare gli assegni per vivere e sopravvivere e poi si dice che, per carità, niente di personale, è tutto scritto nell’Oro di Mosca.
Insomma, questo travaglio continuo finirà, una buona volta?
La speranza, come si dice, è l’ultima a morire.
Arturo Capasso
Pietro Fabbricatore scrive:
Da alcuni giorni imperversa in Italia la polemica sulle dichiarazioni fatte dal giornalista Travaglio durante l’intervista fattagli in televisione.
Ancora una volta gli italiani dimostrano il loro interesse per le cose inutili e di poca importanza, quando esistono ben altri temi cui dedicare le proprie energie. Ed il bello è che tutti, anche controvoglia, finiscono con l’essere trascinati nella polemica e sono costretti a schierarsi.
Così il popolo ed il parlamento si divide subito nelle due fazioni dei “PRO” e “CONTRO” Travaglio.
Io sono del partito dei “PRO”. Ma non tanto per convinzioni politiche, o per simpatia personale (dato che effettivamente Travaglio risulta antipatico per quella sua aria saccente e un po’ superba che ha) ma solo per principio di giustizia. Le sensazioni epidermiche non devono influenzare il giudizio che ognuno di noi dà sul merito delle asserzioni da lui fatte, né si può condividere il fatto che vi sia un’ autorità che ci metta sotto tutela e decida cosa dobbiamo sentire e cosa no.
Il sig. Travaglio non ha messo bombe e non ha ucciso nessuno, ha semplicemente detto quello che LUI pensa, e questo è lecito, se vogliamo credere all’articolo 21 della costituzione italiana.
Noi che ci troviamo al di qua del piccolo schermo, siamo supremi giudici dei fatti che sentiamo e vediamo, e siamo altrettanto liberi di accettare o rigettare le opinioni degli altri.
Penso che non sia necessario, anzi che sia un vero insulto alla nostra discrezionalità, che qualcuno si preoccupi di filtrare per noi queste cose.
Devo dire inoltre che vi sono nel nostro paese ben altri personaggi che infestano indisturbati i media, e non producono una levata di scudi paragonabile a quella che ha sollevato Travaglio.
Ma insomma, che cosa ha fatto quest’uomo di tanto grave ? Ha riferito alcune notizie riguardanti un esponente della casta dei politici. La persona da lui citata non è un qualsiasi sconosciuto, ed ha i mezzi e le capacità per difendersi da solo da qualsiasi calunnia, non ha certo bisogno dell’esercito di scagnozzi insorti a sua difesa.
A me sorge piuttosto il dubbio che questi cerchino di servirsi dell’episodio per difendere se stessi.
Travaglio non dice nulla di nuovo, ha già scritto tutto nel suo libro “Se li conosci li eviti”, e quindi mi pare pietosa la protesta basata sulla supposizione che, se una cosa è detta in televisione, allora è grave, mentre se sta in un libro, la si può tollerare, perché tanto le persone devono far fatica per leggerla.
Andando più a fondo in questa vicenda, ho potuto constatare che il sig. Travaglio attacca il “male” (secondo lui) senza tener conto del colore politico, e questo è certamente un punto a suo favore.
Che colpa ne ha se il nostro parlamento è oggettivamente infestato di strani personaggi ?
Il povero cittadino italiano (per propria colpa, senza dubbio) vede nel parlamento attricette, pornostar, calciatori, cantanti, pregiudicati a vario titolo, imprenditori d’assalto, e persone che vegetano con il solo intento di restare in carica per solo due anni e mezzo per ottenere il vitalizio.
Non varrebbe forse quest’ultima cosa, da sola, a giustificare. per esempio, un’insurrezione popolare ?
Ma come!
Un povero disgraziato deve lavorare 35 o 40 anni versando tasse e contributi per ottenere alfine (da vecchio) una pensione da fame, mentre un qualsiasi pagliaccio che faccia un po’ di chiasso e riesca a farsi eleggere in una legislatura, dopo solo due anni e mezzo se ne va fuori giovane e con una doviziosa prebenda, di cui non ha pagato neanche un contributo.
Ebbene, a me sembra che questa sia una cosa degna di essere discussa con grande impegno, non la faccenduola di Travaglio, che certamente uscirà indenne da queste accuse.
Sia Travaglio, che la persona da lui citata, sono ampiamente tutelati dalla legge, e se lo riterranno opportuno si facciano la guerra tra di loro. La cosa deve restare confinata tra essi.
A me interesserebbe piuttosto avere la lista di tutti quelli che si son votati (in meraviglioso accordo su tutto l’arco costituzionale) le leggi a loro favore, e mi piacerebbe vedere qualcuno che li attacchi con impegno e con successo, perchè non son degni di governarci.
Ma purtroppo nel nostro paese questi sono sogni.
Pietro Fabbricatore