Prologo
La democrazia diretta è stata tra le prime forme di governo democratico, tale modalità si è sviluppata durante il quinto secolo A.C. nella polis di Atene.
Per essere precisi l’antica forma democratica ateniese naque nel 508 A.C, fu promossa da Clistene. In realtà si trattava di una democrazia rappresentativa su base tribale. In seguito, con le riforme di Efialte e Pericle, raggiunse il massimo grado di maturazione. Durante la prima era di Pericle ad Atene il caos per le strade era incontrollabile in quanto il popolo aveva “fame” di democrazia. Allora Pericle per dare una risposta immediata alle istanze provenienti dal popolo istituì l’Ecclesia : trattavasi della prima assemblea popolare costituita ad Atene cui partecipavano tutti i cittadini di pieno diritto che avessero compiuto i vent’anni d’ età.
Le sue attribuzioni, vastissime, riguardavano l’elezione dei magistrati, l’approvazione delle leggi e la decisione ultima sulla pace, la guerra e le alleanze. Quindi aveva potere legislativo, esecutivo e giudiziario. Ogni cittadino poteva avanzare proposte che venivano discusse ed approvate o respinte dall’assemblea per alzata di mano.
Questo breve prologo mi serve unicamente per richiamare alla mente di tutti quelli che si riempiono la bocca di democrazia quale è il vero significato della parola. Ovviamente tutti sanno che l’applicazione di questa forma diretta di democrazia è di impossibile realizzazione nelle moderne società per il numero elevatissimo di cittadini presenti in ciascuna nazione.
Tuttavia ci sono delle regole fondamentali che andrebbero rispettate, fra esse ve ne è una indispensabile: dare una risposta ai quesiti posti dai cittadini ai loro amministratori non solo perché i politici devono tener conto dei pareri dei loro elettori ma anche semplicemente per buona educazione.
Questa regola, come andrò ad illustrare in seguito, è completamente ignorata dai nostri politici e la nascita dei social network non ha modificato di una virgola i loro comportamenti. Ergo queste nuove tecnologie sono solo un altro strumento unidirezionale di propaganda ed indottrinamento usate largamente da tutti i politici per farsi conoscere e per cercare di portarti sulle loro posizioni.
I social network
Cominciamo da Twitter, dopo l’iscrizione gratuita, devi dichiarare quali persone vuoi seguire, a questo punto si è già stabilita una sudditanza, infatti i personaggi noti non seguono nessuno. Famosa la frase di Monti: “io non seguo nessuno”, però hanno la possibilità di sparare le loro fesserie e, se tu sei un follower, te le becchi.
Tutti i politici poi hanno l’abitudine di sparare i loro concetti e non curarsi minimamente di creare un contradittorio e men che meno un colloquio proficuo volto ad accogliere qualche istanza proveniente du un iscritto qualsiasi.
Sono solo sempre attenti a rispondere ai cinquettii (#hashtag) emessi da altri politici su qualsiasi argomento, quindi anche in rete se la cantano e se la suonano fra di loro. E avanti così con battute e commenti che di serio e costruttivo non hanno assolutamente niente.
Passiamo a Facebook, apparentemente questo social network sembrerebbe più “democratico” infatti dopo l’iscrizione, anche qui gratuita, puoi chiedere e dare amicizia a tutti, e in più, attraverso la funzionalità: cerca persone, puoi selezionare la persona interessata ed hai l’opportunità di scrivere sul loro diario o profilo. Quindi, sempre in teoria, puoi cercare per esempio un politico e fargli una domanda o chiedergli delle spiegazioni su alcuni suoi comportamenti che a te appaiono paradossali.
Ebbene non vi fate illusioni la risposta non arriverà mai.
Le risposte da me ricevute!
- Matteo renzi
- Roberto Speranza
Un esempio concreto: circa un mese fa sul profilo di Roberto Speranza, capogruppo dei deputati del PD, inserii una breve richiesta di spiegazioni sul comportamento suo e dei parlamentari del PD su un argomento specifico. Gli chiesi come mai dopo aver proposto egli stesso un emendamento per limitare il cumulo delle pensioni d’oro ad un massimo di 150 mila euro lordi l’anno, lo avesse poi ritirato, gli chiedevo anche per quale motivo e da chi avesse subito pressioni.
Sto ancora aspettando una risposta che presumo non arriverà mai.
La stessa richiesta l’avevo fatta sul profilo di Renzi ma anche qua, campa cavallo!.
Un altro esempio, al sindaco di Roma Marino avevo chiesto come mai il ponte della scienza sul lungotevere Gassman pur essendo terminato non venisse aperto al pubblico e come mai la data di consegna fosse slittata di ben 4 anni. Nessuna risposta.
Voi direte: ma con tutto quello che hanno da fare questi personaggi vuoi che rispondano alle tue richieste di basso interesse? Ebbene si, lo pretendo visto che loro sono stati messi li per amministrare la cosa pubblica anche per mio conto e quindi mi aspetterei un risposta anche dopo un lungo periodo di attesa.
- Gianni Paris
Vi dirò di più, anche un semplice presidente di municipio, tipo Gianni Paris del XV municipio di Roma, quindi un personaggio che opera sul territorio e dovrebbe essere attento ai problemi specifici del municipio di sua appartenenza, anche lui, su alcuni quesiti riguardanti dei parcheggi inutili da costruire in Via Fermi, non mi ha degnato di nessuna risposta.
Per fortuna un comitato di cittadini della zona ha bloccato questo progetto stupido a fior di manifestazioni e raccolta di firme.
Concludendo, secondo il mio modesto parere, i social network servono solo ai poveri cristi per sfogare la loro rabbia o per cercare di allargare le loro conoscenze. Definire poi amici persone che neanche conosci fa semplicemente sorridere.
Un altro appunto che voglio fare a questi strumenti è la superficialità dei commenti che in essi si trovano e la scarsa capacità di tutti a leggere commenti superiori alle dieci righe.
Ho provato qualche volta a mettere il link di qualche articolo che avevo scritto per Scena illustrata, quante persone credete l’avessero letto o fatto qualche commento? Una, o nei casi più fortunati, due.
Quindi quando Grillo e i seguaci del movimento cinque stelle sostengono che la vera democrazia diretta sta nella rete mi viene semplicemente da ridere.
Ripeto, a mio parere, i due social network di cui sopra sono un altro strumento di propaganda dei politici alla stessa stregua della TV e servono a dare l’illusione al povero sprovveduto di poter contare e dire la sua , finché non sbatte il muso sulla dura realtà: “loro sono loro e tu non conti niente”, come diceva il marchese del Grillo (l’omonimia è provvidenziale) con una frase in realtà molto più colorita.
- Dal Blog di Beppe Grillo
Veniamo al blog di Grillo a cui sono iscritto da anni e in cui mi ero illuso di poter esprimere le mie idee ed essere ascoltato. Ebbene anche lì Grillo spara i suoi post e tu non puoi fare altro che prenderne atto. Fare qualche domanda specifica, dare qualche contributo e pretendere una risposta è pura fantascienza.
Anche lì i suoi fedelissimi tutti allineati, salvo poche eccezioni, parlano solo fra di loro, intendiamoci, in una democrazia rappresentativa, sarebbe normale agire così. Peccato che Grillo e Casaleggio sostengono che, sul loro blog, viene praticata la democrazia diretta per cui uno vale uno e tutti possono esprimere i loro pareri, ma!
- Dal Blog di Beppe Grillo
Dalla mia esperienza di anni vi assicuro che non è così. Trascuro tutte le sciocchezze e le parolacce che circolano in questo Blog e persino quel post stupido, poi ritirato, che domandava agli iscritti: “Cosa fareste se foste in macchina con la Boldrini?”
- Dal Blog di Beppe Grillo
Voglio però parlarvi di uno pseudo sondaggio che circolava sul Blog di Grillo. Allego il post così come era presentato nel blog:
Si poteva rispondere ad una sola domanda. Ora io mi domando ma dov’è la differenza fra un quesito ed un altro? Tanto sempre la Boldrini, che non dimentichiamo è la presidente della camera e quindi una figura istituzionale, veniva messa in croce.
Io ho partecipato al sondaggio, ho scelto l’opzione altro ed ho scritto nell’apposito spazio: “deve restare lì dov’è”
Sapete questo punto del sondaggio che percentuale aveva raggiunto?: Il 7%, ovviamente i più votati erano i primi due con percentuali superiori al 36%.
Questo è un semplice esempio di manipolazione della volontà dei cittadini.
- Dal Blog di Beppe Grillo
Ultima considerazione sulla proposta di impeachment per Napolitano: nel blog venivano elencati 6 argomenti ridicoli che per brevità non cito. Bastava aver letto l’art. 90 della costituzione per evitare di dire stupidaggini.
Art. 90 : ”Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.
In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri”,
Ma questo a Grillo e Casaleggio non interessa, a loro interessa solo l’aspetto propagandistico della richiesta.
Se questa è la democrazia diretta della rete, poveri noi e i nostri figli !!