Mi sono iscritto al sito di Grillo diversi anni fa per una serie di motivi fra i più importanti la rubrica fissa di Marco Travaglio e le battute al vetriolo di Grillo su questa classe politica, battute che spesso fanno ridere ma, visto lo stato delle cose, fanno anche riflettere molto e portano alla luce fatti e notizie regolarmente ignorati dalla stampa e dalla TV.
Certo non si può dire che questo movimento non abbia dell’eccezionale. Partito dal tam tam della rete, dal passa parola, senza nessun finanziamento pubblico e senza nessuna campagna di stampa e TV è riuscito a far eleggere un suo rappresentante come sindaco di Parma, città dove i continui latrocini della politica avevano portato ad una sollevazione di massa dei cittadini.
Ora che questo partito è accreditato dai sondaggi fra il 15 e il 20% non può più essere ignorato e tutti fanno a gara per parlarne: bene o male che sia.
Io che, come al solito, cerco di andare alla sostanza degli argomenti mi sono letto integralmente il programma del Movimento 5 Stelle, che da tempo è pubblicato sul sito e vi posso assicurare che molti punti sono condivisibili.

- Giovanni Favia
Il primo aspetto positivo è che tutto il programma consta di 15 pagine, è facilmente leggibile e non filosofeggia a vanvera sui massimi sistemi come la maggior parte dei programmi PDL, PD e tanti altri.
In questo pezzo riporterò alcuni punti salienti cosicchè ciascuno dei lettori della nostra rivista potrà farsi un’idea del Movimento e delle sue aspettative.
Il programma è diviso in sei capitoli:
1. Stato e Cittadini
2. Energia
3. Informazione
4. Economia
5. Trasporti
6. Salute
1. Stato e Cittadini
L’organizzazione attuale dello Stato è burocratica, sovradimensionata, costosa, inefficiente.
Il Parlamento non rappresenta più i cittadini che non possono scegliere il candidato, ma solo il simbolo del partito. La Costituzione non è applicata. I partiti si sono sostituiti alla volontà popolare e sottratti al suo controllo e giudizio.
Fra i punti proposti troviamo:

Abolizione delle province
Accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti
Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica
Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione dopo due anni e mezzo
Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato
Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali
Divieto di cumulo delle cariche per i parlamentari (esempio: sindaco e deputato)
Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati
Partecipazione diretta a ogni incontro pubblico da parte dei cittadini via web,
come già avviene per Camera e Senato
Referendum sia abrogativi che propositivi senza quorum
2. Energia
In questo capitolo ci sono molti punti squisitamente tecnici che vi risparmio; il concetto è chiaro: da un lato riduzione dei consumi dall’altro microproduzione diffusa e versamento in rete. Questo è un concetto molto importante che prende l’ispirazione dalla rete internet: se infatti molti edifici producessero energia solare e la versassero in rete si otterrebbero delle riduzioni significative dell’inquinamento e allo stesso tempo si ridurrebbe la dipendenza dal petrolio.
3. Informazione
Ecco alcune proposte:
Eliminazione dei contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche
Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%
Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun soggetto privato, l’azionariato diffuso con proprietà massima del 10%
Abolizione dell’Ordine dei giornalisti
Vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali televisivi pubblici
Un solo canale televisivo pubblico, senza pubblicità, informativo e culturale,indipendente dai Partiti
Ce n’è quanto basta per rivoluzionare la stato attuale della informazione.
4. Economia
Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva (es. Scaroni all’Eni) come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa
Favorire le produzioni locali
Sostenere le società no profit
Sussidio di disoccupazione garantito
Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es. distributori di acqua in bottiglia).
Questo capitolo mi pare un po’ troppo ridotto però si può sempre arricchire ascoltando i cittadini che, giustamente come dice Grillo, devono essere i veri padroni delle loro scelte.
5. Trasporti
Disincentivo dell’uso dei mezzi privati motorizzati nelle aree urbane
Sviluppo di reti di piste ciclabili protette estese a tutta l’area urbana ed extra urbana
Istituzione di spazi condominiali per il parcheggio delle biciclette
Istituzione dei parcheggi per le biciclette nelle aree urbane
Introduzione di una forte tassazione per l’ingresso nei centri storici di automobili private con un solo occupante a bordo
Potenziamento dei mezzi pubblici a uso collettivo e dei mezzi pubblici a uso individuale (car sharing) con motori elettrici alimentati da reti
Blocco immediato del Ponte sullo Stretto
Blocco immediato della Tav in Val di Susa
Proibizione di costruzione di nuovi parcheggi nelle aree urbane
Sviluppo delle tratte ferroviarie legate al pendolarismo
Copertura dell’intero Paese con la banda larga
Incentivazione per le imprese che utilizzano il telelavoro
Sistema di collegamenti efficienti tra diverse forme di trasporto pubblici
Incentivazione di strutture di accoglienza per uffici dislocati sul territorio collegati a Internet
Incentivazione dei mercati locali con produzioni provenienti dal territorio
Corsie riservate per i mezzi pubblici nelle aree urbane
Piano di mobilità per i disabili obbligatorio a livello comunale.
Alcuni punti non li condivido, ad es. il blocco della TAV in val di Susa ma molti altri mi sembrano interessanti.
6. Salute
L’Italia è uno dei pochi Paesi con un sistema sanitario pubblico ad accesso universale.
Due fatti però stanno minando alle basi l’universalità e l’omogeneità del Servizio Sanitario Nazionale: la devolution, che affida alle Regioni l’assistenza sanitaria e il suo finanziamento e accentua le differenze territoriali, e la sanità privata che sottrae risorse e talenti al pubblico.
Si tende inoltre ad organizzare la Sanità come un’azienda e a far prevalere gli obiettivi economici rispetto a quelli di salute e di qualità dei servizi.
GRATUITÀ DELLE CURE ED EQUITÀ DI ACCESSO
Garantire l’accesso alle prestazioni essenziali del Servizio Sanitario Nazionale universale e gratuito
Ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali
Monitorare e correggere gli effetti della devolution sull’equità d’accesso alla Sanità
FARMACI
Promuovere l’uso di farmaci generici e fuori brevetto, equivalenti e meno costosi rispetto ai farmaci “di marca” (che in Italia costano spesso di più che all’estero) e più sicuri rispetto ai prodotti di recente approvazione
Prescrizione medica dei principi attivi invece delle marche delle singole specialità (come avviene ad esempio in Gran Bretagna)
Anche questo argomento non mi sembra molto incisivo ma offre qualche spunto di riflessione.
Ora che vi ho riportato il programma del Movimento potrete farvi una idea dell’ambito in cui questo si muove.
A mio parere se alle politiche prossime il Movimento sceglie i candidati giusti escludendo tassativamente chi ha già fatto politica può riportare un buon successo e può controllare efficacemente in parlamento l’operato dei politici della prima ora.
Almeno avremo una opposizione diversa ed attenta ai bisogni della gente.
Non ritengo infatti che M5S sia in grado di governare: gli manca sia l’esperienza che una organizzazione consolidata, ma può fare in parlamento quello che fa già in alcuni comuni dove sono presenti suoi rappresentanti: far sentire la voce dei cittadini.
Per concludere un riflessione va fatta: il successo di questo movimento è dovuto principalmente alla disaffezione dei cittadini per i partiti che, dopo tanti anni, hanno ridotto l’Italia in queste condizioni pietose.
Mi ritorna in mente una battuta di Bersani: “non potete dire che tutti i partiti sono uguali ma al massimo che fanno tutti schifo”.
Bene condividiamo la seconda affermazione ma non per qualunquismo (altra parola abusata dai partiti quando si parla male di loro) ma per la semplice osservazione obiettiva dello stato in cui versa il nostro paese.