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25 aprile 2024
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“Villa Bisignano è una perla del Barocco smarritasi in un mare di degrado in uno dei quartieri periferici della città: Barra. Essa fu nel Seicento dimora di Gaspare Roomer, ricchissimo mercante, proprietario di una delle più importanti collezioni d’Europa, ricca di oltre mille dipinti.
Nel Settecento il palazzo fu proprietà del principe di Bisignano, che l’arricchì ulteriormente di colonnati, fontane, scaloni ed uno straordinario orto botanico. La villa, oggi, proprietà comunale, ospita un plesso scolastico, mentre 4-5 famiglie hanno occupato abusivamente il resto del palazzo.
Trattandosi di Napoli un abuso quasi normale, ma tra gli ambienti occupati c’è l’antica biblioteca, che raccoglie un prezioso ciclo di affreschi del famoso pittore Aniello Falcone, miracolosamente scampato. La famiglia impossessatasi dei locali respinge vigorosamente qualsiasi visitatore, inclusi i professori di storia dell’arte della scuola, mentre numerosi piccioni coabitano nell’abitazione e sull’elegante porticato sono state erette abusivamente delle verande. Uno scandalo macroscopico che grida vendetta, possibile solo a Napoli.
Questa lettera è di una sconfortante attualità, poichè attualmente al museo diocesano è in corso una importante mostra su Aniello Falcone.
Sembra una leggenda metropolitana, come se si trattasse dell’invenzione di una sfrenata fantasia, si tratta purtroppo di una triste e perdurante verità, per cambiare la quale mi batto senza successo da oltre 20 anni.
P.S. allegate tre foto degli affreschi dal mio libro Aniello Falcone opera completa, che riuscii a scattare dando del denaro al turpe occupante, il quale permise anche una frettolosa visita della sua… casa agli Amici delle chiese napoletane, l’associazione fondata dal sottoscritto nel 1992.
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