I dubbi sono molti e tutti legittimi.
Viene spontaneo chiedersi: come mai un futuro probabile delfino decida di staccarsi dal suo mentore con deputati e senatori non più giovanissimi per creare un partito “nuovo”?
Sanno tutti che il risultato sarebbe deludente…
Piuttosto, potrebbe essere nato un accordo tra Berlusconi, Alfano falchi e colombe, con la benedizione di Letta e Napolitano per salvare, come dice il proverbio “capre e cavoli”.
Il piano potrebbe (il condizionale è d’obbligo) essere questo:
Il Cavaliere avrebbe trovato il modo di salvare la faccia davanti ai suoi elettori, sganciandosi da un Governo (da lui stesso fortemente voluto), ma, secondo lui ,ostile e nemico, passando all’opposizione come “vittima” sacrificale perseguitata dalla Magistratura. Oltre a ciò, si sfilerebbe proprio adesso dal gravissimo stato della nostra economia, aggravato dalla bocciatura della legge di stabilità espressa dall’ Europa.
Il tutto, prima della votazione sulla sua presunta (ma tutt’altro che scontata decadenza da senatore)
Fece la stessa identica cosa quando con la caduta a picco dello spread, si ritirò in buon ordine, cedendo la “patata bollente” a Monti…
Alfano, nel frattempo, contribuirebbe alla tenuta del Governo Letta in attesa di nuove elezioni , quando
si unirebbe di nuovo non solo a Forza Italia, ma a Casini, a Mauro, a Fratelli d’Italia, alla Lega, e perché no? a Rutelli, a Storace e compagnia bella per formare assieme un grande partito di destra.
Contemporaneamente, si accelera la revisione della Costituzione che prevede l’elezione diretta del Presidente della Repubblica, miraggio mai abbandonato da Berlusconi il quale, a questo punto, avrebbe molte chances a suo favore, data l’immagine sofferente di uomo perseguitato ingiustamente e… padrone di quasi tutti i media…
L’ipotesi sopra citata non è inverosimile e rispecchierebbe lo stile di un uomo che teme il risultato di altri processi in corso e che non rinuncerebbe mai e poi mai ad avere un ruolo politico di primo piano nel nostro Paese.
Chi vivrà, vedrà….