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Katyn e l’eccidio Sovietico del 1940 (Utet, Torino, 2007)

KATYN OVVERO LA STORIA FALSIFICATA

Esemplare il caso degli ufficiali polacchi uccisi a Katyn
lunedì 31 marzo 2008 di Carlo Vallauri

Argomenti: Storia
Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: George Sanford


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Esemplare il caso degli ufficiali polacchi uccisi a Katyn, rievocato da George Sanford in Katyn e l’eccidio Sovietico del 1940 (Utet, Torino, 2007).

Quel massacro, dopo le prime interessate descrizioni della propaganda nazista che nel ’43 attribuiva la responsabilità ai sovietici, venne rivestito dei colori opposti e addebitata dalla propaganda comunista russa alle violenze commesse dai tedeschi durante l’occupazione della Polonia nel 1940.

Il Tribunale internazionale di Norimberga, incaricato di perseguire i crimini contro l’umanità compiuti dai vertici hitleriani, fu deliberatamente ingannato da false prove accuratamente predisposte. Gli ufficiali tedeschi chiamati a testimoniare riuscirono a smontare il castello di menzogne, facendo cadere la catena di notizie diffuse da Mosca ed avallate a lungo dalle fonti americane interessate a non far cadere quelle false “verità”. L’autore del libro parla in proposito di “uso pragmatico e utilitaristico della verità”, per compiacere, in una fase di rapporti delicati tra le potenze vincitrici, la versione comunista dei fatti, come già avevano fatto i legali britannici a Norimberga.

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L’eccidio di 22.000 ufficiali polacchi a Katyn

Sarà il governo polacco in esilio, rifugiatosi a Londra, a tenere vivo il problema per combattere le tesi sostenute da Mosca e ripetute dagli stalinisti polacchi che avevano accettato supinamente la versione falsificata. Il crollo del regime comunista nel ’99 ha riaperto la possibilità di una verifica meno pregiudiziale e si giungerà così all’accertamento definitivo della verità che inchioda i sovietici alle loro effettive colpe.

L’autore britannico, sulla base di un controllo rigoroso, smaschera l’intera costruzione artificiale costruita dalla propaganda comunista e dimostra come si sia trattato di una tipica opera di disinformazione compiuta da Mosca dopo aver imposto il governo della repubblica “popolare” alla Polonia, nel corso della controffensiva russa contro l’esercito hitleriano. Seguendo pagina per pagina le alternanti “verità” si ha il quadro preciso di come si sia provveduto a rovesciare i dati veritieri per inventare una “leggenda” divenuta credibile stante la gravità di tanti altri gravissimi crimini realmente commessi dai tedeschi. La manipolazione della verità è stata piegata al servizio dell’interesse contrapposto dai detentori del potere. I documenti russi infine hanno autenticato, sia pure in termini diversi, la originaria versione a suo tempo utilizzata da Goebbels per cercare di coprire le atrocità della propria parte in tante altre circostanze.

 

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