Qualche giorno fa ero ad attendere il mio turno per pagare il ticket presso l’ ospedale Loreto Crispi di Napoli. Sulla parete della sala dimezzata per incombenze amministrative c’ è una grossa lapide, dove vengono ricordati i fondatori del sito e le prime trasformazioni.
Sono rimasto molto colpito dal passaggio che segue: “Nel 1882 fu destinato ad accogliere gli orfani della provincia di Napoli. Fu il primo in Italia ad inviare i ricoverati dal 14° al 18° anno nelle officine della città per apprendervi vari mestieri e conservando loro a risparmio metà dei guadagni”
Partiamo primi, rallentiamo, ci fermiamo, gli altri ci passano davanti.
Il caro e compianto professor Luigi De Rosa, al quale chiesi il suo parere sulla politica per il Mezzogiorno, fra l ‘ altro rispose: “I molti incentivi economici concessi, pur consentendo la nascita di alcune industrie, non innescarono un processo di autonomo sviluppo industriale locale...sarebbe stato necessario un tessuto di piccole e medie industrie. Purtroppo le leggi appositamente emanate...non ebbero solo il Mezzogiorno come campo di applicazione, ma l’Italia tutta, sicché finirono con l’operare soprattutto a vantaggio delle iniziative sorte nell’ Italia centro - settentrionale”.
Il Sud è diventato un campo abbandonato e vi è cresciuta solo sterpaglia.
I signori del malaffare lo avviluppano da troppi anni, trovando sempre nuovi canali di penetrazione e distruzione.
E’ come se avessero una schiera di esperti di marketing; anche se non si tratta di lanciare una nuova auto ecologica o un biscotto a basse calorie.
Ma, forse , più che di esperti di marketing bisognerebbe parlare di rabdomanti, di uomini che con un semplice ramoscello di frassino si aggirano per le campagne e individuano il posto dove scavare, perché sentono che lì sotto scorre l’ acqua.
In poco tempo quel terreno diventa rigoglioso, nascono frutta e verzure.
Ma dalla bacchetta del gruppo di malaffare nasce solo danaro accompagnato da rivoli di liquido rosso. Invece della vita c’è la morte.
Per onestà intellettuale, devo ricordare che il problema di una scarsa presenza dello Stato e di una efficacia del potere alternativo appare in Max Weber, fondatore della sociologia moderna.
A proposito delle prestazioni estorte dalla mafia e dalla camorra in cambio di sicurezza, scrive: “ Ecco l’ osservazione di un fabbricante napoletano, fattami circa vent’anni fa, in risposta ai dubbi sull’ efficacia della camorra in riferimento all’impresa : Signore, la camorra mi prende x lire al mese , ma garantisce la sicurezza; lo Stato me ne prende dieci volte tanto, e garantisce niente”. (pag. 195 del primo volume di Economia e società )
Al capezzale di questo Sud ammalato sono chiamati scrittori , politici, tavolorotondisti, esperti a vario titolo.
Se ne parla, se ne discute, gli atti vengono raccolti scrupolosamente in grossi faldoni e dopo poco anche l’ultimo convegno incontro congresso diventa un ricordo sbiadito.
La lama della parola - bella espressione di Roberto Saviano - non riesce a penetrare nella poltiglia gelatinosa, amorfa, viscida.
Dobbiamo renderci conto che nel Sud d’ Italia sono saltati tutti gli equilibri del vivere civile e che la divisione dei poteri non esiste più.
Ai tre poteri, tanto cari al Montesquieu, si è sostituito un unico potere nelle mani di una sola persona, che detta le norme, le interpreta, le esegue, senza alcun appello.
Sono metastasi del nostro vivere quotidiano, che stanno bloccando la nostra crescita sociale. E non bisogna tralasciare il potere economico, di cui il malaffare dispone in modo allucinante.
Siamo di fronte ad un antistato, superiore ad ogni ottimistica previsione del buon Lord Beveridge, che prevedeva l’ assistenza dalla culla alla bara.
Qui si opera prima e dopo; abbiamo superato persino la Svezia in questa politica sociale d’avanguardia.
Allora, signori distratti addormentati interessati del potere ufficiale: fate bene i conti, rendetevi conto.
Per un corpo in cancrena sarà sufficiente la umile aspirina?