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RENZI: UNA GRANDE OCCASIONE PERDUTA

Come ti cucino un avversario
mercoledì 7 dicembre 2016 di Silvana Carletti

Argomenti: Attualità
Argomenti: Politica


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- Poteva essere il leader ideale: giovane, ricco di entusiasmo e voglia di fare, grande comunicatore, esperto di varie soluzioni economiche, padre di famiglia esemplare, eppure......

- Dopo l’enorme successo ottenuto alle elezioni europee ove Matteo Renzi, fino allora sconosciuto, riuscì ad ottenere un risultato inaspettato e mai raggiunto prima da un partito che vedeva in lui la rinascita del nostro Paese distrutto da 20 anni di disastroso governo berlusconiano, ebbe inizio l’ascesa politica di un nuovo tipo di presidente, diverso dai precedenti capi di governo.

- All’inizio, tutto sembrava funzionare, ma le cose non andarono proprio così.

- Ci fu, subito, chi (Berlusconi) si intromise per sparigliare le carte e dividere un partito mai così coeso, cercando di attirare dalla sua parte il promettente leader che avrebbe voluto fortemente come (im)possibile suo successore. L’ex cavaliere affidò all’amico Gori il compito di “mentore” del nuovo Presidente per perfezionare la sua innata comunicazione mediatica, restandogli, allo stesso tempo, sempre vicino fino al malaugurato Nazareno che contribuì, in maniera determinante, a sfasciare un partito che mai era stato più forte ed unito e a creare i primi dubbi sull’operato del nuovo leader.

Divide et impera dicevano gli antichi!


- Quando si parla di “partito”, non si deve intendere soltanto i suoi rappresentanti politici, ma il popolo, i votanti, tutti quelli che, in questo caso, delusi (ed uso un eufemismo) dal comportamento alquanto strano del loro Segretario e Presidente, si allontanarono a poco a poco dal partito democratico per confluire nel Movimento Cinque stelle che, in un certo senso, raffigurava lo sdegno e la protesta, se non, addirittura, rinunciarono alla lotta politica. Questo fu il primo motivo di dissenso e di sconcerto nei riguardi di Matteo Renzi che, all’inizio, piaceva a tutti (o quasi).

Purtroppo, seguirono altri errori:

- Promesse non mantenute, soprattutto quella di “non” consentire ad indagati o condannati di far parte del governo, oltre ai molteplici annunci andati a vuoto circa un significativo ridimensionamento degli stipendi della casta, la realizzazione di nuovi posti di lavoro per i giovani, la riduzione delle tasse, una politica efficace sull’immigrazione e così via…

- Poi ci furono gli scandali delle banche, la nomina a posti di prestigio riservata a persone a lui vicine, amicizie criticate dai più, quali Verdini, De Luca, Serra, solo per citarne alcune, tutte prossime al famoso “giglio magico” somigliante, ahimè, al “cerchio magico” di pessima memoria.

Ed inoltre:

- Quasi tutte le leggi emanate da Renzi erano simili a quelle enunciate e mai effettuate dall’ex cavaliere e dai suoi alleati, fino alla recente proposta di modifica della Costituzione che, secondo alcuni, era copia-incolla della precedente berlusconiana.

- Così i numerosi Italiani di sinistra, stanchi e delusi e, soprattutto, contrari a condividere con la destra leggi non gradite, nel recente referendum, hanno votato “no”, come segno di ribellione e di rifiuto nel vedere stravolgere i loro principi e i loro ideali. Ad essi si sono aggiunti i giovani, i disoccupati, i truffati dalle banche, i pensionati al minimo di sopravvivenza, i lavoratori della scuola, i non assistiti degnamente dalla sanità pubblica ed altri ancora.

- Il tutto, mentre sembrava prendere corpo, la strana idea di “un partito della nazione” , una specie di governo di larghe intese, certamente inviso alla maggioranza dei nostri concittadini, ma sommamente voluto dal famoso cavaliere.

- Renzi non ha compreso che anche da solo e con il suo partito di cui è ancora segretario, avrebbe potuto farcela e dimostrare agli Italiani che, finalmente, si sarebbe potuto cambiare pagina, almeno nel periodo del suo governo.

Non è stato così.

- L’unica cosa a suo favore è la giovane età che, certamente, dopo questa disfatta, gli permetterà di riflettere sugli errori commessi e di riprendere una brillante carriera politica cui, a mio parere, non potrà e non vorrà rinunciare.

- Per il nostro Paese ci saranno ancora, purtroppo, difficoltà, ritardi e problemi economici mai superati in tanti anni e che si aggiungono ai recenti disastri ecologici.

- Mi auguro, però, che, dopo tante sofferenze e sconfitte e continue esperienze negative, ritorni nella maggioranza dei nostri cittadini, il buonsenso e la capacità di distinguere, nelle loro scelte, il bene dal male, con la maturità politica che i risultati del recente referendum hanno dimostrato.

 



  • RENZI: UNA GRANDE OCCASIONE PERDUTA
    9 dicembre 2016, di Michele Penza

    RENZI:UNA GRANDE OCCASIONE BUTTATA.
    Mio cara Direttrice sono parzialmente d’accordo con lei. E’ certamente una grande occasione persa ma è sicura che sia stato solo Renzi a buttarla via? Io non lo credo. Tutta questa vicenda è segnata da contraddizioni clamorose che ciascuno interpreta in modo selettivo evidenziandone solo quelle che gli fanno comodo. Mi spiego. Quante volte ha sentito sostenere che il paese necessita di riforme istituzionali per mettersi al passo con gli altri paesi europei anche più poveri del nostro ma con migliore produttività? Io migliaia. Quante altre volte avrà sentito, e magari anche convenuto, che l’ideale sarebbe di farle con il consnso e la collaborazione di tutti? Io migliaia Oggi leggo che anche lei considera la ricerca di una intesa con quella di Berlusconi che era la principale componente della opposizione la colpa imperdonabile di Renzi. Ma insomma questa benedetta riforma è un peccato mortale che va fatto da solo o con altri?
    Quante volta avrà sentito esprimere da tutte le opposizioni il desiderio, peraltro legittimo, di mandare a casa Renzi? Brunetta lo invocava tuttu i giorni la mattina prima di colazione e la sera fra le preghierine: Bene, ora che Renzi lo ha prima promesso e poi si è puntualmente dimesso non va bene nemmeno questo. Ora è divenuto un irresponsabile che viene meno ai suoi doveri verso il paese. Quali doveri se al contempo si afferma che la gente lo ha cacciato non per esprimere una valutazione sulla proposta di riforma di cui non le importa nulla ma il malcontento e la sofferenza per le condizioni di disagio in cui versa? E se è Renzi il responsabile che deve scontare tutte le sue colpe le vogliamo ancora perpetuare queste condizioni? Liberiamolo finalmente questo popolo!
    Il nuovo governo dovrà solo gestire l’ordinaria amministrazione, lo può fare chiunque, persino Gigino. Non ci saranno problemi a trovare magari sulla rete un’altra Virginia che risolva al meglio ogni nostro problema come del resto abbiamo verificato al comune di Roma.
    Parlando poi delle cose di casa nostra, intendo la sinistra, vogliamo affrontare una buona volta il nodo di cui nessuno parla, vogliamo fare una lastra alla metastasi al cuore che la mina dal tempo di Togliatti? E’ arrivata l’ora di finirla con il mito della egemonia dei comunisti sul suo pensiero e sulla sua cultura. Una volta i riformisti potevano essere fucilati, ora quei bei tempi sono passati ma si fa comunque quel che si può: vanno marcati a uomo. Lo ha osservato lei stessa che la riforma di Renzi somiglia a quella di Berlusconi ma Berlusconi non partecipava alla commissione bilaterale assieme a D’Alema? Le dice nulla il fatto che le stesse cose dette da D’Alema sono proponibili e dette da Renzi siano perversioni mentali? Quando ci leveremo questa stupida catena dal piede? Il novecento è finito ormai da sedici anni.
    Lei mi insegna che il termine compagno definisce colui che condivide il pane con te, ossia la tua vita, le tue lotte, le tue gioie e le tue sofferenze. Chi esulta, brinda e sghignazza alla sconfitta comune dopo aver costantemente, per tre anni, osteggiato qualsiasi iniziativa della comunità alla quale appartiene saltellandone dentro e fuori a seconda delle circostanze non è mio compagno. La pretesa di dirigere un partito politico imponendo la volontà di solo due persone su dieci non mi si venga a raccontare che sia l’essenza della democrazia.

    • RENZI: UNA GRANDE OCCASIONE PERDUTA
      11 dicembre 2016, di Silvana Carletti

      Gent.mo Dott. Pensa, sono d’accordo con le sue osservazioni.
      Resto comunque convinta che accordarsi con Berlusconi o imitare le sue pessime performances sia deleterio per chiunque.
      Soprattutto perché l’ex cavaliere ama adesso dirigere il teatrino della politica dietro le quinte, dal momento che non può più esporsi in prima persona....ed è pronto a qualsiasi compromesso pur di non rinunciare al potere politico per se stesso e per i suoi interessi personali.
      Circa il contenuto della riforma costituzionale, lo trovavo affrettato, contraddittorio e mirato, soprattutto, a rinforzare il potere di un qualsiasi premier.
      Spero di sbagliarmi, ma il Nazareno non finisce qui...
      Basti pensare alla presenza costante di Verdini e alla sua nefasta ascesa nel parlamento e nei programmi futuri di Renzi.
      Sono convinta, da sempre, di una intesa esistente, ahimè, tra Renzi e Berlusconi e non è certamente questo che vorrebbero migliaia di italiani che credono ancora in un partito che si oppone alla destra (Chiamiamolo così!)

      • RENZI: UNA GRANDE OCCASIONE PERDUTA
        11 dicembre 2016, di Michele Penza

        Mia cara signora Carletti se davvero mi garantisce che con un solo colpo posso rendere felice la mia Direttrice e riscattare il mio paese da tutti i suoi mali non avrò più esitazioni: le prometto che la notte di Natale sparerò a Berlusconi!

        • RENZI: UNA GRANDE OCCASIONE PERDUTA
          12 dicembre 2016, di Silvana Carletti

          Gent.mo Dott. Penza, non occorre sparare; basterebbe evitare di cadere nella rete di chi, solo per il suo impero economico e, ahimè, mediatico, osa paragonarsi a ...Dio!!!!

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