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LEONARDO DA VINCI E GLI ANGELI DALLE ALI VOLANTI

Qualche riflessione sul genio del rinascimento italiano
venerdì 1 febbraio 2013 di Antonella Caione

Argomenti: Arte, artisti


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Molto interessante nell’opera pittorica di Leonardo Da Vinci è la realtà della resa delle ali dei suoi angeli nelle quali si può notare la minuziosa abilità nel dipingere le piume e nel ridisegnare l’atto del volare con cura dettagliata per scoprirne il suo segreto.

Leonardo Da Vinci, grande genio del ‘500, autore di innumerevoli testi di ingegneria, anatomia e scienza, è l’esempio massimo dell’uomo perfetto vissuto nel periodo del rinascimento in cui si sviluppa la filosofia platonica legata al pensiero che segue il principio dell’umanesimo. Un modello di riferimento per molti, grazie al suo percorso creativo, un artista da molti apprezzato e seguito da uomini alle prime armi per la sua unicità nella rappresentazione della realtà.

Leonardo nasce a Vinci nel 1452 e muore ad Amboise nel 1519. Pittore, uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento, fu promotore di ciò a cui si teneva di più nella sua epoca: dall’arte alla rivoluzione delle tematiche scientifiche e tecniche, nelle loro maggiori forme di praticità per il miglioramento della vita quotidiana delle persone attraverso le sue invenzioni e le sue innovazioni.

Leonardo era un personaggio fuori e al disopra dei canoni intellettuali e culturali del tempo. Non si era mai visto nessuno prima di lui omo sanza lettere, come, scherzando, amava definirsi , capace di spaziare, con una profondità analitica sbalorditiva, dall’arte alla tecnologia, dagli arditi studi architettonici all’anatomia, dalla minuziosa analisi del volo degli uccelli ai tentativi di comprendere i meccanismi della visione.

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La Madonna del Garofano

Assai valse in matematica et in prospettiva non meno, et operò di scultura, et in disegno passò di gran lunga tutti li altri. Hebbe bellissime inventioni, ma non colorì molte cose, perché si dice mai a sé medesimo avere satisfatto, et però sono tante rare le opere sue. Fu nel parlare eloquentissimo et raro sonatore di lira [...] et fu valentissimo in tirari et in edifizi d’acque, et altri ghiribizzi, né mai co l’animo suo si quietava, ma sempre con l’ingegno fabricava cose nuove.Anonimo Gaddiano, 1542

Il suo maestro fu Andrea del Verrocchio con il quale collaborò nella sua bottega, per tre anni dal 1469 al 1470, rendendosi rapidamente autosufficiente.

A Firenze iniziò la sua formazione con la commissione delle prime opere pittoriche, in collaborazione con il Verrocchio, il Battesimo di Cristo e l’ Annunciazione della Vergine [entrambi ora nella Galleria degli Uffizi] e la Madonna del Garofano conservato nell’Alte Pinakothek di Monaco.

La cosa più interessante nell’opera pittorica di Leonardo Da Vinci è la realtà della resa delle ali dei suoi angeli in particolare nell’Annunciazione degli Uffizi, in cui si può notare l’Angelo raffigurato in una posizione classica, come appena planato con le ali battenti, la minuziosa abilità nel dipingere le piume e la disponibilità nel ridisegnare l’atto del volare con cura dettagliata per scoprirne il suo segreto.

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Annunciazione 1472-75 Tempera su legno
Galleria degli Uffizi - Firenze

Nel debutto per le opere scultoree emerge il monumento equestre a Francesco Sforza, che richiese lo studio e la preparazione di 11 anni ma causa della guerra l’opera non fu mai portata a termine.

Leonardo aveva una passione per la scienza e si occupò per molto tempo di ingegneria e di opere militari per le corti degli Sforza, degli Este e dei Borgia, tanto da essere considerato, prima di pittore, grande uomo di scienza e inventore, oltre che il più grande disegnatore di tutti i tempi.

Da Ludovico il Moro, ebbe la committenza di numerose opere pittoriche tra cui i più celebri ritratti per i personaggi della corte, nobili e figure reali per racchiudere il loro misterioso sguardo nella sua tecnica sfumata e contornati dai suoi paesaggi meravigliosi.

La rivoluzione innovativa di Leonardo, con le sue scoperte ingegneristiche e astronomiche, oltre che nel campo dell’anatomia e della pittura, è la volontà di voler far trapelare un mondo che va al di la della dimensione del tempo per aprire uno spiraglio verso il futuro.

Tra tutte le sue invenzioni Leonardo raggiunge il suo apice con i suoi macchinari volanti messi in opera nel 1505, nel suo Codice sul Volo degli Uccelli in cui viene elaborato un meticoloso studio sull’anatomia delle ali degli uccelli e sul loro apparato per la funzione del volo.

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Codice del volo

La stesura del trattato sul volo - Il Codice sul Volo degli Uccelli - è un manoscritto incompleto comprendente 18 fogli della misura di 154 x 213 mm, più una copertina rigida ed è custodita nella Biblioteca Reale di Torino. Il manoscritto prende il proprio nome dai contenuti, l’analisi del volo degli uccelli, ma in realtà è molto di più. Questo piccolo quaderno non è una semplice raccolta eterogenea di appunti e idee, ma un metodico tentativo di Leonardo di analizzare e proporre nuove idee sull’argomento del volo.

Tra i testi e i disegni del Codice affiora nel manoscritto il progetto della macchina volante più evoluta di Leonardo, che prende il nome dall’uccello che lui stesso dichiara di osservare: il Grande Nibbio.

La realizzazione delle sue invenzioni e dei suoi macchinari si fondò sullo studio dell’anatomia e sulla ricerca della resistenza dell’aria, sviluppando poi concetti basati sulle scoperte della gravità e dei moti che nell’aria i volatili attuano per compiere il volo.

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Codice del volo uccelli - particolare

Nella progettazione degli angeli dipinti nei suoi quadri si intravede la struttura fisica delle ali che Leonardo ha studiato dagli uccelli e che sembrano installarsi in modo naturale nei corpi delle figure umane che egli rappresenta e che sembrano spiccare il volo.

La realtà delle sue rappresentazioni non è lasciata al caso ma è il frutto di un profondo studio della natura e delle sue caratteristiche che le danno una forma definita e inconfondibile.

In tutte le opere che Leonardo da Vinci offre all’osservatore, è palese l’intenzione di fargli rivivere il momento della creazione della sua tela e del momento presente in cui essa viene immaginata e che ci fa catapultare in un tempo passato che va al di là dello spazio temporale al quale possiamo partecipare se non con l’osservazione e la condivisione.

Egli è stato anche un maestro dello studio del corpo, e non a caso per un lungo periodo della sua vita si interessò di anatomia e scrisse dei trattati e dei manoscritti su questo tema, con l’interesse di scardinare tutte le calunnie sulla composizione ossea e sulla struttura meccanica del corpo umano. I suoi disegni anatomici sono una miniera di informazioni e scoperte scientifiche in anticipo di secoli sulla scienza ufficiale.

Leonardo da delle basi all’immaginazione comune conoscendo le caratteristiche di cui essa è composta, i cherubini, le figure sacre, gli angeli sono per l’osservatore degli elementi che sembrano nascere da un immaginario simile al proprio con il quale si ha in comune la stessa necessità di sognare un presente futurista e una realtà inesistente.

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Icaro

Leonardo Da Vinci compie questo viaggio spazio temporale al di la dei confini dell’immaginario per donarci una realtà che prende il volo come i suoi angeli per restituirci una visione del futuro che egli ha già attraversato con la propria percezione e che ci da la libertà di interpretare attraverso l’osservazione della sua opera come la descrizione dei nostri sogni e di definizione della realtà.