Rileggere nel libro BerlusMonti (editore Garzanti) gli articoli di Marco Travaglio apparsi ne “Il Fatto quotidiano” nell’ultimo anno e mezzo può essere l’occasione per una riflessione sulle vicende che hanno visto svilupparsi la crisi politica italiana sull’onda dei drammatici rovesciamenti finanziari dai quali è derivata l’attuale situazione di chiusura senza vie di sbocco per un paese travolto dagli errori compiuti dall’intera fragile costruzione europea e non solo dai nostri connazionali.

- BerlusMonti
Perché in effetti – e questa pubblicazione ne da’ conferma – il carnevale berlusconiano, così rigorosamente denunciato per anni da Travaglio, è stato l’aspetto conclusivo, sul piano del costume, di una lunga discesa del nostro paese. Certo, quando la nazione italiana è stata costretta ad accettare la favoletta della “nipote” di Mubarak si è raggiunto il punto più basso della credibilità per cittadini individualmente rispettosi della legge e delle regole elementari di convivenza. Ma contemporaneamente – come si registra qui lucidamente, pagina dopo pagina – ministri come Alfano preparano un terreno nel quale si sperdono i limiti segnaletici tra legale ed illegale giacché tutto diviene possibile nel delicato campo della “giustizia” mentre si fanno avanti i “rivoltagabbana” come l’autore definisce i Verdini di turno. Altri ministri improvvisati devono rapidamente farsi indietro. E i problemi seri emergono con sempre maggiore evidenza: basti pensare alla finta modifica del piano energetico nazionale da parte del governo Berlusconi per far saltare il referendum contro il nucleare.
Questa è infatti la considerazione più netta che viene avanti di anno in anno, di mese in mese nell’era del caimano: la rissosa formazione di interventi legislativi diretti a indebolire l’organismo nazionale nei suoi punti nodali più delicati. La schiacciante vittoria dei quesiti sul nucleare, l’acqua e il legittimo impedimento è stato nel giugno 2011 il più chiaro pronunciamento dell’opinione pubblica dopo la lunga stagione dei risultati elettorali vittoriosi per il centro-destra. Ma sopravvengono i guai, che condurranno al limite della disperazione collettiva, tanto da far diminuire l’eloquenza dell’esito di quei pronunciamenti popolari mentre s’inaspriva la situazione finanziaria internazionale con l’aggravamento particolarmente gravoso per l’Italia.

- Il fatto quotidiano
- Prima-pagina del 6/12/2009
La specificità critica delle osservazioni di Travaglio confermano ancora una volta la qualità dei rilievi che il giornalista ha mostrato d’altronde sin dai tempi in cui apparve sul quotidiano di Montanelli, denunciando le ruberie democristiane nella Campania terremotata. Per l’altra parte politica, falsare in TV le conclusioni dei procedimenti in cui è incappato il cavaliere (dare, ad esempio, come assoluzione quella che era invece una prescrizione) è stata la prova ripetuta di menzogne tanto convenzionali da apparire come fatti reali. Ma merito dello scrittore è anche di inserire con rigore le sue spiegazioni che denunciano le malefatte di una lunga stagione di politica sporca. Il titolo del libro non vuol essere un semplice accostamento di una continuità politica perché in realtà una rottura è intervenuta ma piuttosto, a noi sembra, che Travaglio intenda sottolineare come la pretesa apertura di un nuovo corso sia in effetti una esperienza “molto meno nuova” di quel che si vuol apparire, anche se – aggiungiamo – le differenze sono altrettanto pungenti delle somiglianze disdicevoli.