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IL FENOMENO NEW AGE

Ovvero il rinnovamento della Coscienza
mercoledì 26 maggio 2010 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Sociologia


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- When the moon is in the seventh house
- And Jupiter aligns with Mars
- Then peace will guide the planet
- And love will steer the stars…
- This is the age of Aquarius..
- (1969: musical HAIR)

La New Age, vasto movimento culturale sorto in America sulla West Coast tra gli anni ’60 e ’70, si estese man mano a tutto il mondo coinvolgendo non solo i giovani ma anche numerosi illustri personaggi, molti dei quali docenti in prestigiose università, noti nel campo della musica, arte, religione, archeologia, storia, filosofia, psicologia, scienze e fisica quantistica in particolare.

Tra utopie e speranze, eccessi e sperimentazioni di ogni genere, molteplicità di tendenze e atteggiamenti, devastante commercializzazione del fenomeno, si può tuttavia rintracciare un principio unificatore in un’essenziale convinzione comune a tutti i veri new agers: il possibile rinnovamento della Coscienza dell’Uomo, cioè il Risveglio delle sue più alte potenzialità spirituali e il consequenziale rifiuto ed abbandono di tutti i comportamenti egoistici, distruttivi e negativi che causano dolore sul nostro pianeta. L’universo viene considerato come un immenso “Insieme” in cui l’intima connessione tra microcosmo e macrocosmo è regolato da leggi cosmiche. La Terra, quindi, non essendo avulsa da questo contesto in cui tutto cambia, è sottoposta anch’essa a leggi e cicli universali ed è destinata prima o poi ad evolversi in maniera positiva nella cosiddetta Età dell’Acquario, l’inizio di una Nuova Era. Il prof. Arturo De Luca nel suo libro “La New Age” definisce il movimento come “un confronto a vasto raggio su una grande esperienza: il rinnovamento della Coscienza umana, la riconquista del rapporto primordiale che legava l’uomo alla natura, la riscoperta del mistero che unisce l’essere umano all’universo, nella percezione che l’umanità è una”.

Sotto la spinta delle nuove idee, interessanti risultati furono conseguiti in vari campi, in particolare nella cosiddetta “psicologia transpersonale”, termine usato per la prima volta da Roberto Assagioli il quale, parlando di Psicosintesi nei suoi libri, affermò che “l’uomo non è soltanto un’unità bio - psichica, ma un insieme collegato nella sua essenza ad una dimensione spirituale. L’individuo è cittadino di due mondi: vive con i piedi per terra e la testa alta verso il cielo”. Recuperando quindi aspetti trascendenti mai valutati prima, la Psicosintesi mira all’autorealizzazione di un Sé autonomo, responsabile, consapevole, capace di gestire un armonioso equilibrio tra corpo, mente, anima. Dagli anni ’70 in poi il campo di tali studi fu sviluppato dalle opere di autori come Stanislav Grof, Ken Wilber, Michael Walshburn, Frances Vaughan, Roger Walsh, Stanley Krippner, CharlesTart, l’italiano Pier Luigi Lattuada ed altri che, partendo dal filone gestaltico – umanista e junghiano, estesero il loro interesse alla sofrologia, sociologia, antropologia, parapsicologia, tradizioni mistiche e filosofiche del pensiero orientale, sperimentando ipnosi, yoga, zen, meditazione, contatto con la Natura e quant’altro.

M. Murphy, ad esempio, studiò le opere Sri Aurobindo, filosofo e mistico indiano, mentre Charles Tart fu influenzato dal pensiero di G. I. Gurdjieff, filosofo, scrittore e ricercatore spirituale, fondatore di diverse scuole in Europa, e altri ancora furono affascinati dall’antroposofia di Rudolf Steiner e dalle sue idee su pedagogia, medicina, agricoltura,arte. Fu l’influsso di personaggi di grande spessore che rivoluzionò molti rami dello scibile umano, scuotendo tanti sistemi dogmatici mai messi in discussione.

Un noto sensitivo inoltre, Edgar Cayce, con le sue “letture” realizzate in regressione ipnotica, riuscì ad esplorare remote epoche confermando l’esistenza di un mitico continente scomparso, Atlantide, citato anche da Platone. Numerose ricerche archeologiche furono condotte con nuovi criteri e l’ausilio di avanzate tecnologie e così audaci studiosi, storici e ricercatori della verità, osservando i luoghi emersi dagli scavi, elaborarono teorie diverse sulla storia della Terra e dei suoi abitanti. Fornendo reperti e testimonianze sulla cosiddetta “precessione degli equinozi” che agisce sull’asse terrestre e regola cicli e trasformazioni , dimostrarono le interazioni tra Terra e Universo. I libri di R. Bauval e A. Gilbert, G. Hancock, A. Collins, A. Cotterell, M. Hope, R. Temple offrono approfondimenti e documentazioni su tutto ciò.

Ed infine proprio dalla scienza, per tradizione vista in opposizione al mondo spirituale, sembrò arrivare una valida conferma della visione unitaria, “olistica”, tra spirito e materia, tra Dio e il Creato. La fisica quantistica ci svelò una “materia diversa” in continuo cambiamento, non più quindi meccanica e statica secondo il modello newtoniano, già in parte scosso dalla teoria della relatività di Einstein. Le scoperte sui campi elettromagnetici di Faraday e Maxwell, G. Thomson, C. Davisson, mostrarono più vasti orizzonti. Quando il cosiddetto esperimento a “doppia fenditura” rivelò che la luce si comporta sia come particella che come onda, l’intero Universo apparve come un’enorme rete di sistemi energetici interconnessi. L’Invisibile diventò visibile. Soprattutto D. Gabor, Premio Nobel nel 1971, ci entusiasmò con la magica bellezza dell’ ologramma in cui ogni parte è una perfetta rappresentazione dell’Intero, evidenziando in tal modo la grande armonia universale della Creazione, in cui il microcosmo riflette il macrocosmo e viceversa. “TUTTO E’ UNO” scrisse M. Talbot, rilevando i paralleli tra fisica quantistica e le antiche credenze mistiche. E non possiamo certo dimenticare un altro prestigioso sostenitore della scienza olistica, il grande Ervin Laszlo, presidente del Club di Budapest e più volte candidato al Premio Nobel.

Concludendo, dunque, la New Age non è solo un insieme di maghi, fattucchiere, drogati, hippies, amanti di amuleti, superstizioni e quant’altro, ma un fenomeno complesso da studiare “con discernimento”, separando gli aspetti positivi da quelli negativi. Ci vengono in mente i famosi versi di Dante Alighieri “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtude e conoscenza” e ci sembra giusto, pertanto, continuare a studiare e cercare la verità.

 

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