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Tutti in crociera. Va di moda.

Al mare, al mare. La corsa verso l’acqua non conosce soste
martedì 4 novembre 2008 di Giacomo de Antonellis

Argomenti: Luoghi, viaggi


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Al mare, al mare. La corsa verso l’acqua non conosce soste né mese da canicola. Al contrario delle classiche ferie sotto l’ombrellone, in spiaggia o sugli scogli, gli appassionati del sole e del vento in ogni stagione sanno bene a chi affidarsi. Ed è boom per le Cruises (in stretto inglese, come è d’obbligo nel mondo globalizzato.

Senza imbarazzi e senza limiti – nel Mediterraneo, tra i Caraibi, sul mare del Nord – grazie alle crociere. Ecco la parola magica del momento. L’ultima moda. Tutti vogliono andare per mare.

E i tour operators fanno affari d’oro. Non a caso la società genovese Costa, numero uno tra le flotte europee che già possiede un garage di tutto rispetto, nel giugno 2009 metterà nel circuito turistico altre due possenti navi: la Luminosa e la Pacifica. E la MSC degli armatori Grimaldi non è da meno.

I listini di borsa calano, ma il desiderio di “evadere” resta intenso tra la gente comune. Non a caso, una volta salpati, il mondo diventa lontano: quasi evanescente. E si dimenticano i problemi della vita quotidiana. In sostanza la crociera offre una sintesi assoluta tra benessere fisico, divertimento spensierato, salire e scendere nei porti di ogni paese, e soprattutto mangiare senza freni. Il tutto con orario continuo per chi si desidera tuffarsi in pieno nell’atmosfera della vacanza.

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Ne ho fatto esperienza di recente, dopo anni e anni di astinenza. Ho trovato un mondo diverso non soltanto per le attrezzature e per l’organizzazione interna ma soprattutto per la gente che affolla le navi da crociera.

È bello viaggiare sul mare, non ci sono dubbi. Ma appare anche strano, oggigiorno, perché non esistono più i classici elementi che un tempo caratterizzavano le “traversate”.

Mi ha colpito in modo particolare un fatto: non si vede più l’ombra di una marinaio, di quelli con i pantaloni blu, la maglia a righe e il caschetto bianco. Si incrociano ad ogni passo camerieri, cuochi, vigilantes, donne della pulizia e scatenati “animatori”. Marinai, zero. Tutti nascosti oppure impegnati davanti ai computer di bordo.

Era invece visibilissimo e onnipresente il comandante, esaltato come una star sia alla presentazione di alcuni spettacoli sia nei suoi giri tra i ristoranti. Un applauso per il nostro comandante… nooo, più forte, più forte… una passerella qui e una passerella lì. Mi domandavo: ma chi resta sulla plancia?

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Il ruolo dell’animatrice è fondamentale. Ha il compito di pilotare la massa dei crocieristi sia per le informazioni basilari sia per la programmazione dei trattenimenti. E dato che ce ne sono di ogni tipo e per ogni gusto a tutte le ore questa “figura” ha molto da fare spiccando news a ritmo continuo in italiano, inglese, francese, spagnolo e portoghese, aggiungendo qualche parolina in russo o in arabo.

È possibile fare conoscenze in crociera? Certo, se capita, a cena con i vicini di tavola. Il resto della giornata è tanto frenetico che diventa difficilissimo riconoscersi sui ponti, attorno alle piscine, nei bar, tra i negozi o in teatro. Una massa di oltre tremila persone, disseminata su 11-12 piani non può amalgamarsi in pochi giorni di convivenza. Ogni coppia o ogni gruppetto cerca di mantenere la propria identità.

A queste migliaia di persone in vacanza bisogna poi aggiungere il personale, circa 1200 unità. Pensate a un formicaio di gente che sale e scende, passa da un ponte all’altro, si incrocia tra ascensori e corridoi, perde tempo in estenuanti file per prenotare un’escursione a terra o rintracciare una foto tra le migliaia impresse da solerti professionisti dell’immagine (facendole pagare ben care).

La frenesia appare travolgente. E ciò comporta una profonda indifferenza per i casi dell’umanità. In verità esiste un luogo tranquillo, oasi di pace, ed è la cappella di bordo ove si può pregare e riflettere sulla vacuità del mondo. Quasi sempre deserta. Inoltre, vedere il cappellano che veste la divisa da ufficiale con tanto di spalline e cravattino nero non sollecita molto ad aprirsi.

La gente, peraltro, sembra avere una sola grande ossessione. Mangiare. Tutti puntuali ai turni dei ristoranti. E tutti assorti sulla lista dalla quale non si lasciano sfuggire alcun cibo accessorio, un formaggio o un’insalata.

Gli insaziabili, poi, amano integrare la mangiata ricorrendo al buffet libero per impinzarsi – magari a breve distanza dal pasto principale – di pizze, wurstel, patatine fritte, frutta fresca, gelati, caffè all’americana. Dato che esiste un limite a tutto, anche alla pancia, disgusta vedere abbandonati piatti appena toccati su sedie e tavolini.

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Su una nave da oltre centomila tonnellate di stazza c’è tutto, dal medico alla massaggiatrice, e credi di non avere bisogno di niente. È la bellezza della crociera. È l’incanto del mare intenso e della lunga scia che accompagna nave e gabbiani che non temono la stanchezza. È, bisogna ammetterlo, la panacea alla monotonia del quotidiano, surrogata da una pressante quanto analoga monotonia di vita. Una volta almeno bisogna provare questa esperienza.

Sempre in tema di mare, intanto, di recente è calato il sipario sul Salone di Genova (4-12 ottobre). La nautica, dicono gli operatori, va forte. La gente impazzisce tra cabinati, gommoni e yacht, barche a vela, a propulsione meccanica e persino elettriche. E sorride da lassù il nostro Cristoforo Colombo a 516 anni dal suo sbarco su un’isola che presumeva avamposto delle Indie occidentali.

P.S.

L’immagine del logo dell’articolo rappresenta l’antico faro costruito nel 270 a.C. sull’isola di Pharos ad Alessandria d’Egitto.


 

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