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Basilea 2006-2007

La Fondazione Bayeler e le sue esposizioni


giovedì 19 ottobre 2006 di Luciano De Vita

Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Ho avuto occasione di passare per Basilea a fine agosto ed ho avuto l’occasione di visitare la mostra temporanea presso la Fondazione Bayeler “EROS Rodin e Ricasso” aperta fino al al 7 ottobre 2006. Il tema dell’Eros nell’arte sarà sviluppato ancora dall’8 ottobre al 18 febbraio 2007 nella ricerca nell’arte contemporanea. Chi passasse da quelle parti non dimentichi una visita a questa mostra e museo.

Visitare l’esposizione temporanea costituisce anche un’ottima occasione per esplorare le soluzioni architettoniche della costruzione della Fondazione stessa e la interessantissima collezione permanente delle opere raccolte dai galleristi Hildy e Ernst Beyeler che essa racchiude.

Renzo Piano fu incaricato nel 1991 di sviluppare il progetto del museo inaugurato il 18 ottobre 1997. Egli ha concepito una costruzione serena e discreta che “sia al servizio dell’arte e non viceversa”. La struttura lineare è costituita da muri longitudinali paralleli di porfido rosso con due vetrate frontali che si affacciano su un magnifico giardino che si integra con il paesaggio circostante del villaggio di Rien, presso il confine con l’adiacente città tedesca di Lörach. Il tetto tutto vetrato permette di fornire una ottima illuminazione alle opere d’arte ospitate. L’insieme francamente induce nel visitatore uno stato di confortevole serenità che propizia il godimento delle opere esposte. Mi auguro che alcune delle foto qui allegate suggeriscano tale sensazione.

La collezione permanente, come recita il catalogo, è costituita da oltre 200 opere di 40 diversi artisti. Essa guida alla scoperta dell’arte moderna in tutta la sua diversità, spaziando dal post-impressionismo di Cézanne, van Gogh e Monet al cubismo di Picasso e Braque, nonché presenta alcune opere rappresentative di Mirò, Mondrian, Kandinsky, Matisse, Klee e Picasso. Non manca l’impressionismo astratto americano di Rothko e Newman. Conclude una selezione di sculture dall’Africa, dall’Alasca e dall’Oceania che propone un contrappunto affascinante alla cultura europea e americana.

La mostra “EROS Rodin e Picasso” mette a confronto lo sviluppo del tema dell’Eros nei due artisti che certamente hanno creato arte erotica molto significativa, tanto da poter dire che esso rappresenta una sorta di sottofondo di tutte le loro opere. Per essi in altre parole l’Eros potrebbe aver rappresentato quella dimensione universale nella quale l’atto della creazione artistica può essere in armonia con le forze primigenie della creazione, concezione, nascita e morte.

Questa esplorazione del tema dell’Eros nell’arte, a cavallo degli inizi del novecento, era già stata trattato lo scorso anno a Vienna nella mostra “Nuda Veritas”, (dove erano esposte opere estremamente erotiche di Schieler, Klimt, Kokoschka ed altri. vedi articolo pubblicato precedentemente sulla nostra rivista).

Qui a Basilea ho potuto ammirare sia le vibrazioni e i movimenti sensuali del corpo umano nelle opere di scultura di Rodin estremamente creative, sia i suoi acquarelli più tardi accentuatamente erotici, una espressione estrema della sua arte. Questa selezione delle sculture di Rodin (1840-1917), certamente uno dei più importanti scultori della fine ottocento e primi del novecento, e dei suoi acquarelli è posta a confronto con un importante gruppo di lavori di Ricasso di differenti periodi.

Per Picasso (1881-1973), probabilmente più che per Rodin, l’erotismo ha occupato un posto centrale nel suo processo creativo. I lavori esposti spaziano dai primi disegni sensuali del primo ‘900 al periodo cubista delle “Damoiselle d’Avignon”, dall’erotismo surrealista degli anni 25-30 fino alle opere del dopoguerra degli anni 50 e 60. Tra questi disegni, che prendono lo spunto dalle opere di altri famosi artisti, troviamo: “Etudes pour les ‘Femmes d’Alger’ d’apres Delacroix” del 1954. Quindi una altra serie di disegni anche molto umoristici oltre che erotici, in cui Picasso tratta il tema degli amori di Raffaello con la sua musa, la Fornarina, certamente non platonici. In vari quadri Picasso ci mostra Raffaello sempre molto “eccitato” dalla sua musa “molto disponibile”, ma il disegnatore vuole coinvolgere nella scena anche gli spettatori, sia all’esterno della composizione (noi), che all’interno, dove si può osservare nelle varie scene in particolare il Papa che da varie angolature e paraventi spia gli amplessi della coppia con molto interesse.

Infine è presentato “Le baiser (il bacio)” dipinto da Picasso nell’ottobre 1969 intorno al suo ottantottesimo compleanno. Il tema del bacio è qui trattato in maniera molto espressiva, dove entrambe le teste della coppia sono rappresentate contemporaneamente di fronte e di profilo. Lo sguardo dell’uomo è rivolto nello stesso momento verso la donna e verso lo spettatore, in maniera particolarmente penetrante. L’uomo è senz’altro non giovane e i colori prevalenti tra ocra e nero comunicano qualcosa di tragico in questa scena d’amore.

Senz’altro visitare questa mostra è stata una esperienza forte ed affascinante.

P.S.

Purtroppo all’interno non è permesso fare fotografie ai visitatori, pertanto le immagini delle opere esposte qui presentate sono riprese dal catalogo illustrativo. Quelle esterne della costruzione e del giardino sono invece dell’autore dell’articolo, così come le immagini relative alle mostre citate.


 

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