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Il peccato della libertà di parola

Ne uccide più la penna che la spada
mercoledì 1 febbraio 2012 di Achille della Ragione

Argomenti: Opinioni, riflessioni


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Il peccato originale per l’uomo non è consistito certamente nell’aver assaporato le gioie del sesso, bensì nella volontà di accedere alla conoscenza e soprattutto attivarsi alla sua diffusione.

Un acuto pensatore riesce a leggere il futuro prima dei suoi contemporanei, non ha timore di scontrarsi con la morale corrente e con il potere ed invita perentoriamente ad infrangere le regole della tradizione, senza preoccuparsi delle conseguenze personali.

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Il peccato originale

Il pensiero non conosce alcun limite, né quello delle sbarre di una cella, da dove può espandersi fecondando ed influenzando l’opinione pubblica, né la prigione di un corpo paralizzato come nel caso del grande scienziato Hawking, che da cinquanta anni, costretto su una sedia a rotelle, grazie ad un computer collegato ad un sintetizzatore vocale, ha stravolto con le sue idee i confini della fisica moderna.

Senza la scintilla del pensiero la nostra esistenza non avrebbe alcun significato: un succedersi di eventi senza senso: nascere, diventare adulti, avere un carattere, dei sentimenti, lavorare, essere ricchi o poveri, avere una famiglia e degli amici, avvertire vagamente il tempo e lo spazio e morire senza lasciare traccia del proprio passaggio sulla terra.

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Stephen Hawking

La conoscenza si trasmetteva in passato esclusivamente attraverso i libri, i quali come i fiumi rendevano ubertosa la terra, rappresentavano le fonti primigenie della saggezza, permettendo alla mente di spingersi in un abisso senza fondo.

Oggi, sempre più frequentemente, la verità cammina su Internet e per un blog si può essere uccisi nel più atroce dei modi: con la testa mozzata, messa dentro un sacco e lasciata davanti ad una scuola con accanto, affinché il messaggio risultasse ancor più minaccioso ed ammonitore, una tastiera di computer.

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La nena de Laredo

È quanto è accaduto ad una giovane blogger messicana, che si firmava “La ragazza di Laredo”, perché da lì conduceva la sua battaglia contro i narcotrafficanti, la cui potenza economica ha da tempo ammansito gran parte della stampa e le televisioni locali. Ma il sacrificio di questa ignota ragazza, di questa eroina dei nostri tempi, ha scatenato la furia dei blogger, che sono aumentati di numero ed hanno trovato il coraggio di denunciare questi ignobili commerci e la corruzione dilagante.

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Neruda

La forza delle parole e del raziocinio non si fa imbrigliare dalle ferree regole delle leggi o dall’etica corrente, né rispetta i rigidi dettami delle religioni. Spesso l’ateismo è una manifestazione del libero pensiero, con l’uomo che si fa arbitro e giudice delle sue azioni, emancipandosi di fatto da ogni ipoteca soprannaturale.

Talune volte la forza dell’intelletto attira su di sé un fascino irresistibile, che lo trasforma in un grande seduttore, di menti come di gonnelle, una sorta di Don Giovanni, come tutti quelli immortali, creati dalla fervida fantasia di scrittori di ogni epoca, da quello di Tirso de Molina a quello di Molière, fino all’eroe trasfuso in pura lirica da Mozart.

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Il peccato originale

Sempre in anticipo sui loro tempi, come capita anche ai nostri giorni assediati dai fantasmi di rozzi integralismi religiosi ed etici, che mostrano la forza liberticida di un oscurantismo, che non risparmiano neanche l’Occidente, dove le grandi conquiste liberali sono insidiate da un bigottismo ipocrita ed opportunista.