a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
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Giovedì 23 marzo il debutto all’Accademia Filarmonica Romana del violinista franco-americano nato in Italia, che torna a suonare nel nostro paese dopo oltre dieci anni.
Al Teatro Argentina impugna il prezioso Guarneri del Gesù del 1744 in un viaggio musicale dal contrappunto barocco di Bach al blues dell’afroamericano Coleridge-Taylor Perkinson
Il concerto si inserisce nella rassegna “La musica da camera dal barocco al contemporaneo” sostenuta dalla Regione Lazio con il Fondo Unico 2023 sullo Spettacolo dal Vivo
Debutto importante giovedì 23 marzo (ore 21) all’Accademia Filarmonica Romana. Sul palco del Teatro Argentina, per la prima volta ospite dell’istituzione che l’accoglie dopo oltre dieci anni dal suo ultimo recital in Italia, il violinista Augustin Hadelich. Nato in Toscana nel 1984 da genitori tedeschi, inizia lo studio del violino nel nostro paese, per poi proseguire alla prestigiosa Juilliard School di New York dove entra con una borsa di studio. La sua carriera fa un significativo balzo in avanti con la vittoria nel 2006 all’International Violin Competition di Indianapolis.
Di cittadinanza tedesca e americana, il violinista trentanovenne viene lodato soprattutto per la tecnica straordinaria, il rigore e la persuasività delle sue interpretazioni. “L’essenza della musicalità di Hadelich – si legge sul Washington Post - è la bellezza, che si rivela negli svariati modi di donare vita a un fraseggio, in come trasmette il messaggio musicale senza incontrare alcun tipo di ostacolo tecnico e nel mostrare qualcosa da un’angolazione diversa dalla nostra”. Artista della Warner Classics, vincitore nel 2016 del Grammy Award nella categoria “Best Classical Instrumental solo”, è ospite delle principali sale concertistiche americane, europee e dell’Estremo Oriente, esibendosi con le più importanti orchestre statunitensi oltre che con i Berliner Philharmoniker, Orchestra del Concertgebouw, Orchestre National de France, London Philharmonic Orchestra.
In Italia appare molto raramente, il suo ultimo recital, a Trieste, risale al 2012, mentre a Roma ha suonato una volta sola appena diciassettenne nel 2001 su invito di Uto Ughi. Un’occasione ancora più preziosa, dunque, quella che la Filarmonica offre al pubblico romano nel concerto che apre il primo, breve, tour italiano di Hadelich che lo vedrà nei giorni successivi a Perugia, Genova e Torino.
Il violinista impugna il prezioso Giuseppe Guarneri del Gesù del 1744, noto come “Leduc, ex Szeryng”, e accosta con originalità lo stile contrappuntistico barocco al blues. In programma due Partite per violino solo di Johann Sebastian Bach, la n. 3 in mi maggiore BWV 1006 e la n. 2 in re minore BWV 1004 (quest’ultima con la celeberrima Ciaccona), fra i capolavori indiscussi di tutti i tempi – Hadelich vi ha dedicato anche il suo penultimo CD per la Warner Classics Bach - Sonatas & Partitas – che si alternano alla musica dell’afroamericano Coleridge-Taylor Perkinson (1932-2004), compositore particolarmente amato dal violinista, di cui si ascolteranno Blue/s Forms e Louisiana Blues Strut, un mix di contrappunto, jazz, blues, musica folk e spiritual che conferiscono all’autore uno stile personalissimo e tutto da scoprire.
Biglietti: Teatro Argentina da 16 a 26 euro, ragazzi fino a 14 anni 9 euro.
Johann Sebastian Bach
Partita n. 3 in mi magg. per violino solo BWV 1006
Coleridge-Taylor Perkinson
Blue/s Forms
Louisiana Blues Strut
Johann Sebastian Bach
Partita n. 2 in re min. per violino solo BWV 1004
“L’essenza della musicalità di Hadelich è straordinaria: si rivela nei molteplici modi in cui dona vita ad un fraseggio, in come trasmette il messaggio musicale senza incontrare alcun tipo di ostacolo tecnico, rivelando qualcosa di un livello superiore.”