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LA BELLEZZA DEL BAROCCO GENOVESE

ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALE
giovedì 31 marzo 2022 di Roberto Benatti

Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Fino al 3 luglio viene presentata al pubblico “Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco”: una nuova grande mostra organizzata in modo corale dalle Scuderie del Quirinale a Roma e dalla National Gallery of Art di Washington, con la speciale collaborazione del Comune e dei musei di Genova.

“Un progetto che viene da lontano, radicato in un contesto di relazioni scientifiche internazionali di eccellenza come sottolinea il Direttore delle Scuderie del Quirinale Matteo Lafranconi.

La diffusione del barocco e di questo stile che coinvolse tutte le arti, raggiunse i suoi esiti più alti e originali in campo pittorico e scultoreo e coincise con un periodo di estrema prosperità della Repubblica di Genova. La Repubblica era guidata in questi anni da un regime oligarchico, caratterizzato da livelli elevatissimi di ricchezza concentrata nelle mani di un numero limitatissimo di famiglie, che concorsero nell’ostentazione del loro straordinario potere economico anche attraverso la commissione di singole opere d’arte (quali ritratti pittorici o scultorei, pale d’altare) ma soprattutto nella costruzione e nella decorazione di edifici, in particolare i propri palazzi cittadini, le ville suburbane, le chiese gentilizie, i conventi e gli edifici religiosi sui quali esercitavano il proprio patronato. La competizione era anche nella creazione di eccezionali collezioni d’arte che arrivarono a radunare centinaia di pezzi dei più ricercati artisti, prevalentemente italiani, olandesi e spagnoli.

Il Barocco a Genova non va visto solo come fase di espansione di una scuola regionale o come corrente locale di un più ampio stile europeo. Sono oltre centoventi opere d’arte in mostra, oggi conservate in grandi musei del mondo, ma anche provenienti da numerose, esclusive collezioni private che eccezionalmente hanno accettato a prestare i loro capolavori. Diverso da quello di qualsiasi altra tradizione artistica italiana di equiparabile grandezza e vivacità come Bologna, Napoli, Torino, e Roma soprattutto, rappresenta per la città un periodo di produzione artistica di altissima qualità, dalle prime visite alla “Superba” di Pieter Paul Rubens, nei primi anni del Seicento, alla morte di Alessandro Magnasco (1749) e alla fondazione della prima ufficiale accademia d’arte cittadina (1751).

Il Barocco a Genova è del tutto peculiare. Non si tratta infatti di un fenomeno unitario, in quanto si articola in diverse correnti parallele, delle quali nessuna prevalente o riconosciuto; e questo anche perché è il regime stesso dello Stato repubblicano a ostacolare l’affermazione di un gusto predominante tipico di una corte. In tale pluralità di tendenze sono compresi gli apporti di artisti d’oltralpe o di altri centri italiani, la forte emergenza di Antoon van Dyck, la pittura di genere nei suoi diversi accenti, un fluente naturalismo esercitato soprattutto dai pittori locali; e ancora, la visione potente e persistente di Valerio Castello e quella ancor più singolare, ma poco ascoltata, di Gregorio De Ferrari, che apparirebbero eccentriche in qualsiasi altro contesto; nonché la declinazione di un classicismo che, quando finalmente si afferma, si fa in breve decorativo.

Gli investimenti dei genovesi non erano solo di carattere finanziario, ma riguardavano del pari committenze artistiche: splendidi palazzi, preziose chiese, vivaci cicli affrescati, ricchissime quadrerie, argenterie suntuose, statue marmoree. Un Barocco, dunque, altrettanto aperto e molteplice, come quello romano, ma rispetto a quest’ultimo essenzialmente privato.

La partecipazione della Città di Genova al progetto Superbarocco è contraddistinta, oltre che dai numerosi prestigiosi prestiti per Roma, dalla mostra di Palazzo Ducale, dal 27 marzo al 10 luglio, intitolata “La Forma della Meraviglia. Capolavori a Genova tra il 1600 e 1750” e da una serie di iniziative che, unite sotto il titolo “I Protagonisti” e allestite in contemporanea alla mostra di Palazzo Ducale in diversi musei e palazzi cittadini, focalizzano con un taglio monografico l’attenzione su singole personalità artistiche.

Una celebrazione, da parte del capoluogo genovese, di uno dei periodi di maggior fulgore della propria storia non solo economica e finanziaria ma anche culturale ed artistica. Entrambe le esposizioni sono curate da Piero Boccardo, Jonathan Bober e Franco Boggero.

Un’occasione unica per ammirare opere di assoluto valore storico-artistico: da il Presepe di Castiglione, proveniente dalla chiesa genovese di San Luca, ad un gruppo processionale di Anton Maria Maragliano da Pieve di Teco fino a l’Immacolata d’argento dal Museo del Tesoro della Cattedrale di Genova, opere tutte già previste per l’edizione di Washington. E ancora: una delle pale di Pieter Paul Rubens dalla chiesa genovese del Gesù, due eccezionali argenti da parata - uno dal Museo Catedralicio di Toledo, l’altro di collezione privata - il Ratto di Elena di Pierre Puget del Museo di Sant’Agostino e un gruppo di lussuosi arredi dai Musei di Strada Nuova a Genova. Un corpus cospicuo ed eterogeneo, le cui tecniche e le materie prese in esame compongono un ventaglio decisamente ampio e variegato della produzione artistica della Superba tra Sei e Settecento, e ne rappresentano con efficacia la raffinata qualità.

Inoltre, sempre nel territorio ligure, la Diocesi di Albenga organizza la mostra “Onde Barocche, capolavori diocesani tra il 1600 e 1750”, a cura di Castore Sirimarco e Don Emanuele Caccia, in programma dall’8 aprile al 13 novembre 2022.

Come di consueto, le Scuderie del Quirinale propongono ai visitatori un ricco programma di incontri collaterali dedicati alla rassegna e ai suoi temi portanti. Il programma degli incontri è disponibile su: www.scuderiequirinale.it

È, inoltre, online la nuova APP delle Scuderie del Quirinale. Si tratta di un’applicazione multipiattaforma, disponibile sia per iOS che per Android, che accompagna il visitatore nella visita della mostra con gli approfondimenti su molte delle opere esposte di tipo visuale (immagini, fotogallery e filmati), testuale e multimediale: tramite l’App, infatti, è possibile anche ascoltare le audioguide della mostra. Con un semplice tocco della mano si passa da una sala all’altra e senza dover ricorrere a dispositivi aggiuntivi. Tutti i contenuti sono disponibili e fruibili in italiano e in inglese e non solo per chi utilizza l’app al momento della visita, ma anche per chi vuole un’anticipazione della mostra che andrà a visitare o per chi non può raggiungere Roma e visitare dal vivo l’esposizione o, infine, per chi voglia rivedere e saperne di più su quanto visto in mostra.

L’obiettivo ambizioso della mostra è quello di far apprezzare al più vasto pubblico dei visitatori il grande fascino e le sorprendenti peculiarità della produzione artistica della Superba. Un salto nel passato e una scuola d’arte nel presente. Kaywin Feldman, Direttrice della National Gallery of Art di Washington dichiara che: “Gli artisti genovesi e i loro mecenati hanno lasciato un’eredità importante, espressione ricca dello stile barocco e dello splendore visivo durante il XVII e l’inizio del XVIII secolo”.

 

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