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La religione d’oggi (collana “Cultura dell’anima”, editrice Rocco Carabba 2008)

TORNA LA COLLANA “CULTURA DELL’ANIMA” DI ROCCO CARABBA

Novità editoriale (non è una pubblicità)
giovedì 1 aprile 2010 di Carlo Vallauri

Argomenti: Sociologia
Argomenti: Storia
Argomenti: Gorge Sorel


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Riappare ad iniziativa della rinata casa editrice Rocco Carabba di Lanciano una serie di volumi che all’inizio del Novecento sono stati pubblicati dalla originaria editrice con quel nome diventato un punto di riferimento della cultura internazionale. Molti si sono sempre chiesti come mai in quel comune abruzzese abbia potuto prodursi un fenomeno di così rilevante livello intellettuale.

Certamente il merito principale è stato di quel tipografo che ebbe il coraggio di sfidare il mercato editoriale cimentandosi con opere di altissimo ingegno ma non in grado di poter contare su una vasta diffusione. Eppure quello slancio ebbe risonanza perché si trattava da un lato di classici, spesso di difficile reperimento, e dall’altro – ecco l’autentico spirito di genialità – di scrittori allora di straordinaria attualità nel campo delle lettere e del sapere scientifico. E a ciò contribuì una occasione che si sviluppò grazie agli insegnanti del locale liceo di un notevole livello di aggiornamento, tanto più che tra essi vi erano personalità di significativo rilievo, trasferiti, quali professori dei regi licei in un comune di non primaria rilevanza per punizione da centri maggiori, in quanto ritenuti dalle autorità ministeriali abbastanza “eretici” rispetto alla mentalità dominante se non addirittura sovversivi.

Tra essi ad es. quel Paolo Orano, scrittore combattivo militante di quei movimenti minoritari legati al pensiero di Sorel, capo scuola del sindacalismo rivoluzionario, corrente alla quale tra l’altro si era formato il giovane socialista Mussolini.

Non a caso troviamo tra i primi volumi della ristampa anastatica dell’originale collana “Cultura dell’anima” (che conteneva volumi di Papini e Steiner, di Heine e di Vailati) proprio La religione d’oggi di Gorge Sorel, con traduzione di Agostino Lanzillo e prefazione dell’autore. Qui lo scrittore (il testo della nota introduttiva è del 1909) attacca, senza mezzi termini, il determinismo e si rifà all’ “Evolution créative” di Bergson, e al valore delle “forze morali” solidamente organizzate contro i “pregiudizi” diffusi tra le “greggi elettorali”. Tutto l’armamentario del rivoluzionario è presente in nuce. L’opera in sé prende le mosse dagli scritti di Renan incitanti a liberare il cristianesimo dal soprannaturale. Rivelata poi l’incongruenza delle posizioni positiviste di Comte, Sorel riabilita le tesi di W. James sull’esperienza religiosa, intrattenendosi sul significato della vita mistica e sulla ripresa religiosa nel mondo protestante.

Quanto al cattolicesimo, premesso che l’esperienza dimostra l’incapacità della teologia tradizionale di convincere i laici, richiama lo studio scientifico di E. Zola nell’analisi del fenomeno Lourdes, nonché il carattere sempre più “personale e interiore” della religione, e infine le tendenze panteistiche moderne. Una vera e propria “iniziazione” al punto di raccordo che allora si cercava di stabilire tra sociologia e fede, nelle differenti versioni.

Altro volume ripubblicato e degno di attenta osservazione la filosofia dell’intuizione di Bergson, testo che, curato personalmente da G. Papini, è preceduto da una nota bio-bibliografica sull’autore. La prima parte è una “Introduzione alla Metafisica” (la scienza – si legge – che vuol fare a meno di simboli”) che permette di soffermarsi sulle analisi psicologiche, disciplina che attraversava una fase di ripensamento. L’intuizione – ecco il filone principale dell’opera – è il punto di ricongiunzione tra scienza e metafisica: si ricollega quindi a quel soggettivismo che cercava di scardinare certezze, le cui antinomie l’autore tentava di demistificare.

Nella seconda parte si spiega “il metodo dell’intuizione” e si studia il rapporto tra fatto e facoltà intuitiva mentre la terza passa dalla sfera della morale all’arte, quale mezzo di percezione dell’individuale. Sono scritti apparsi in riviste parigine di cui così venivano registrate le nuove scoperte: l’arte che leva di mezzo i simboli inutili “per mettersi faccia a faccia con la stessa realtà” a confutazione di visioni convenzionali. “Il realismo è nell’opera quanto l’idealismo è nell’anima” e “soltanto a forza d’idealità si ripiglia contatto con la realtà”, questa la conclusione.

Ricordiamo infine che nella collana appaiono due testi che potrebbero essere oggi molto attuali “La guerra e la pace” di Proudhon nonché l’Antologia e “La servitù delle donne”, di Stuart Mill, punti basilari su dispute riconducesti ai diritti umani.