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Una sfida al capitalismo italiano: Giuseppe Luraghi (Marsilio editore 2012)

IMPRENDITORI ITALIANI TRA PRIVATO E PUBBLICO

L’esperienza di Luraghi
lunedì 1 giugno 2015 di Carlo Vallauri

Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Personaggi famosi/storici
Argomenti: Daniele Pozzi


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Giuseppe Luraghi fu un personaggio che ha lasciato una traccia indelebile nella sua intensa attività di dirigente industriale, la cui opera risulta soprattutto significativa in periodo di difficoltà e di crisi economica a livello nazionale e internazionale. Il libro del prof. Daniele Pozzi ricostruisce con precisione di richiami storici, biografici e finanziari il lungo corso del suo lavoro, utilizzando materiali molteplici, iniziando proprio dalla fase della sua formazione e della sua prima attività professionale, dall’iniziale incarico presso la Rinaldi Rossi e inserendosi così nel vivo della iniziativa da lui promossa negli anni ’20. Altrettanto significative le sue esperienze a livello multinazionale (in particolare in Svizzera) e poi nella Società del Linoleum, controllata dalla Pirelli, che riconobbe i suoi meriti e valorizzò le sue capacità. Un lungo cammino che fece di lui una personalità di primo piano, dalla direzione della Finmeccanica a successivi impegni come nell’Alfa Romeo.

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Giuseppe Luraghi

Era la stagione del dopoguerra ed egli riuscì a distinguersi specificatamente in quest’ultima grande impresa, affrontando problemi complessi e impegnando la sua rilevante attività per definire le strategie di comunicazione. E L’autore parla di un vero e proprio “miracolo” per i risultati raggiunti mostrando come la formula delle partecipazioni pubbliche era in grado di superare strategie aziendali di diversa tipologia, con risultati positivi, realizzando anche così lo sviluppo di molteplici settori. Sopraggiunse poi la stagione dei “contrasti” come la definì Pozzi nel soffermarsi sui rapporti con i politici preposti al settore delle partecipazioni pubbliche: una lunga serie di dati e di fatti arricchisce il libro, confermando le qualità dello studio tra i più preparati sul periodo della ripresa decisiva che tanto contribuì a dare all’Italia un ruolo di primo piano, quando Luraghi ebbe modo di affermare le sue qualità gestendo industrie nazionali nel quadro del maggior sviluppo a livello europeo.

Non mancano anche interessanti considerazioni di carattere personale, che sono specificatamente rivolte alla fase di permanenza nella Marzotto, prima dell’approdo alla Mondadori. Come si vede, un ampio ventaglio di opere concrete, con fase caratterizzata dall’arricchimento e potenziamento del capitalismo italiano. E fu l’epoca della “Giulietta” quale simbolo di quella importante fase della nostra storia economica sotto l’aspetto creativo e produttivo. Un management caratterizzato dal punto d’incontro tra patrimonio e cultura, come si riscontra nella serie delle pubblicazioni di cui il grande imprenditore fu iniziatore, con la famosa “Civiltà delle macchine”. E l’autore aggiunge con molta precisione dati e notizie, fornendo un contributo utile in confronto a tante divergenti interpretazioni dell’economia italiana proprio negli anni nei quali Luraghi ne fu uno dei principali protagonisti.

Non si può tralasciare l’osservazione che il capitalismo italiano che ha operato dal dopoguerra per oltre 50 anni era ben diverso da quello che dalla fine del secolo scorso ha imperversato provocando enormi danni a se stesso, ai lavoratori e all’intero paese. E l’inizio delle privatizzazioni ne fu il segno distintivo, ancora non sufficientemente analizzati per i risultati che ne sono derivati sul piano economico e politico.