Per chi non ha avuto occasione di visitare quel grande paese, l’esposizione romana offre uno squarcio di Cina vista attraverso il momento più profondo per ogni essere umano: il trapasso dalla vita alla morte. Accanto alla cura dell’anima, la tradizione conferma l’importanza della cura del corpo, sino ai riti preparatori della sepoltura. Così il corredo funerario prevede l’accompagnamento post-mortem con vasi rituali e manufatti. Il visitatore della mostra potrà vedere le vesti di giade risalenti ad epoche antichissime che avvolgevano le salme ma soprattutto resterà ammirato dalle figure di femmine e maschi, buoi e cavalli, guerrieri e rematori.
- Immagine dal sito ufficiale delle Scuderie del Quirinale
Il capolavoro autentico destinato a restare impresso nella memoria è il famoso esercito di terracotta, conservato nel museo dell’esercito. Sono statuette - usiamo il diminutivo per sottolineare il loro carattere semplicissimo - realizzate da ceramisti che ad ogni singola figura hanno impresso la stigmate della riproduzione artistica. Diverse sono le dimensioni, varie le collocazioni: i colori non più sgargianti ma di una tale linearità da far rivivere esseri umani e bestie come fossero lì, vivi, in carne ed ossa, di fronte a voi. Non si tratta solo di una rappresentazione esemplare di un momento della civiltà cinese, ma di serie di raffigurazioni che vi inducono a riflettere su quel mondo lontano nel tempo e nello spazio. Soldati e donne evocano fatti d’armi e di vita intorno nella prospettiva storica di remote dinastie, di esperienze secolari, di battaglie e di vicende private. In questo insieme riemergono i segni di un impero che nel lontano Oriente segnò quelle aree come in Occidente fece Roma. Promotori ed organizzatori hanno tenuto a sottolineare questo aspetto.
- Immagine dal sito ufficiale delle Scuderie del Quirinale
Sono opere eccezionali per valore e come testimonianza di una civiltà. All’appropriata presentazione nelle Scuderie del Quirinale hanno contribuito studiosi tra i quali Lionello Lanciotti e Maurizio Scarpari in prima linea quali curatori nonché Sabina Rastelli, Gian Carlo Colza, un regista di vaglio come Luca Ronconi (con la collaborazione di Margherita Palli) ha curato la collocazione dei reperti. Un pensiero alla nascita di quell’Impero (sottotitolo della mostra) alle credenze religiose, ai rituali tradizionali e alla stessa storia evocata dai rari corredi delle tombe e da tutte le opere sapientemente raccolte, non un evento di ogni giorno. Ecco perché questo sguardo a quelle significative esperienze arricchisce il fortunato visitatore.
Ulteriori informazioni presso il sito ufficiale delle Scuderie del Quirinale dove si possono ammirare altre foto degli oggetti esposti altre foto
Main Sponsor, Credit Suisse e Sisal, Enti pubblici: Comune di Roma e Regione Lazio. Il Catalogo Skira, stampa Mondomostre.