Ascoltando le angoscianti notizie che i Tg ci propinano immancabilmente su quotidiane violenze subite dalle donne, ci vien voglia di fuggire dalla realtà e di sognare come le donne rappresentate nelle fotografie artistiche di Maia Flore.

Ella cerca di percepire e interiorizzare i confini tra realtà e irrealtà, “sfidando la realtà di ogni giorno per rivelarne le sorprese in essa celate”, come ella stessa afferma, ma in verità le sue surreali donne “levitate”, pur fluttuando nello spazio legate ad oggetti terreni, sembrano avvolte nel sogno e distaccate dalla realtà in un’ onirica, elevata solitudine.

In effetti anche se Maia in un’ intervista ha rivelato il suo intento di voler enfatizzare con le immagini “l’attrazione che le donne oggi sentono verso sconfinati spazi”, i loro contorti movimenti talvolta evidenziano il contrasto tra i limiti fisici e una “sconfinata” immaginazione.

Ciò è particolarmente evidente nelle sue prime opere, incluse nella serie “Sleep in Elevations”, create durante un viaggio in Scandinavia, in cui ricorda la sua infanzia.

In “Situations”, invece, le sue foto mostrano l’immagine di una donna che interagisce con bellissimi paesaggi indossando vistosi abiti rossi e creando atmosfere misteriose fuori dal tempo in un’ evidente ricerca di libertà.

In “Morning Sculptures”, il letto diventa come un battello in mezzo ad un oceano di lenzuola in cui si dibattono i resti dei sogni notturni che svaniscono all’alba: una brusca dipartita da un mondo interiore nell’improvviso risveglio in una camera angusta, quasi uno spazio estraneo a cui bisogna adattarsi.

Nell’ultima mostra “ImageFrance”, l’autrice sembra cercare un maggior contatto con la realtà creando immagini inedite di luoghi e monumenti francesi che, grazie al suo talento, sono presentati in modo vivo e originale con l’inserimento di persone e oggetti che forniscono ponti tra passato e presente.

Per realizzare le sue opere, in effetti, ella ha percorso le strade francesi fra luglio e settembre 2013, fotografando 25 siti culturali. Anche in queste foto, tuttavia, l’artista non abbandona il suo stile onirico e raffinato, né le sue figure femminili “levitate” in un’atmosfera surreale e senza tempo.

“ImagineFrance, presentata a Napoli il 7 maggio 2014, all’Istituto Francese Grenoble di Napoli, è stata organizzata da Atout France e l’Institut Français in collaborazione con l’Hotel Royal Continental, resterà aperta fino al 24 maggio, poi sarà a Milano dal 27 maggio all’8 giugno e infine andrà oltre oceano.

Il Console francese, Cristian Thimonier, e il Direttore di Atout France-Italia, Christian Kergal, hanno illustrato ai visitatori gli obiettivi di tale evento che ha carattere itinerante e quindi girerà il mondo per 3 anni “per offrire, grazie al talento di M. Flore, uno sguardo originale e insolito sul patrimonio artistico e culturale della Francia, sollecitando i turisti a visitare siti molto belli, ma talvolta poco conosciuti” .

Ci sembra giusto ricordare in breve la biografia di M. Flore: nata in Francia nel 1988, ha studiato a “l’Ecole des Gobelins” a Parigi. Nel 2010 in Scandinavia ha creato la sua prima serie “Sleep in Elevations”, un viaggio immaginario legato ai ricordi d’infanzia. In Finlandia prima e poi in California (al Centro delle Arti di Berkeley), ha esplorato nuovi metodi di rappresentazione dando origine a due serie: “Situations” e “Morning Sculptures”.

Anche l’ultima mostra, “ImagineFrance”, s’inserisce in un percorso di “ricerca di coincidenze fra il reale e il suo immaginario, in un mondo creato da tanti tasselli sotto forma di narrazioni emozionanti e avvincenti, a volte bizzarre, a volte surreali. Parallelamente al suo lavoro, risponde con lo stesso impegno creativo a richieste di committenza, per la stampa come per il settore culturale, privato e pubblico”, come si legge nella presentazione a cura di Donatella Luccarini.