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La piittrice Paola Pavone

La sua prima personale battezza Paola Pavone apprezzata pittrice

Una nuova apprezzata esordiente nella pittura.
venerdì 1 marzo 2013 di A cura di Luciano De Vita

Argomenti: Arte, artisti
Argomenti: Mostre, musei, arch.


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A Roma dal 15 al 17 febbraio 2013 ha esposto presso lo Artstudio MUEF di Maurizio Bedini, Ugo Bevilacqua, Egidio Cosimato Francesco Bevilacqua, in via Angelo Poliziano 78B, Paola Pavone.

La mostra ha avuto grande successo di pubblico e la “esordiente” pittrice è stata molto apprezzata. Vedi le notizie biografiche nel nostro invito all’evento.

Luisa Carrada (Editor di www.mestierediscrivere.com) interpreta così le opere esposte di Paola Pavone.

“È un mondo intimo e familiare quello che Paola Pavone racconta nei suoi quadri, sia quando ritrae le persone che le sono più vicine, sia quando un angolo di città, un piccolo avvenimento che i più non vedrebbero, o un elemento della natura, entrano nel campo della sua attenzione. Rivissuti e ricreati sulla tela, diventano parte del suo mondo per sempre.

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Omaggio a Victoria Mullowa e l’autrice

Momenti volatili e dettagli di vita, flash di realtà in movimento che l’artista intercetta dai media o nella sua quotidianità: l’istantanea del ritaglio di giornale o la foto scattata al volo costituiscono il punto di partenza di una nuova avventura visiva o di un itinerario del cuore.

Il pianista, che vediamo suonare di spalle in una sinfonia di rossi e bruni, è un jazzista, e il quadro una dedica a una persona cara che amava profondamente il jazz.

Bambine sulla sabbia è il ricordo di una vacanza: neanche in questo quadro vediamo i volti, solo i capelli agitati dal vento, che parlano di salsedine, giochi e spensieratezza.

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L’arch Giuliana Dorucci e il maestro maurizio Bedini

In Gioco di canne il paesaggio è scandito dalle canne riarse che ne disegnano la geometria con la forza del sole, del vento e delle ombre.

E poi c’è la città, con i suoi momenti fermati prima che, un minuto dopo, tutto cambi di nuovo: l’arancio del tram che si fa strada nella bianco della neve, o i blu malinconici del mercatino sul marciapiede o della pausa in cantiere, o ancora lo scorcio di folla, in cui le forme sembrano confondersi nell’idea stessa di moltitudine. Paola Pavone ricrea e trasfigura la realtà, ma non vi rinuncia mai, e infatti ci offre le chiavi per entrare nella sua folla: un volto, una mano che parlano di altri volti e altre mani.

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L’arch Egidio Cosimato si intrattiene con alcuni visitatori

La famiglia è presente non solo con il ritratto di gruppo dei Cugini, monocromo sfocato come una memoria che riemerge dal passato, ma anche con un avvenimento sociale della città più cara a Paola Pavone, Sulmona.

La madonna che scappa in piazza coglie il momento

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ARTSTUDIO MUEF
Visitatori della mostra

culminante della processione che parte dalla Piazza Maggiore e che ogni anno rievoca l’episodio in cui gli apostoli Pietro e Giovanni portano una madonna nera e disperata verso la visione del Cristo Risorto. È un attimo: appena scorge il figlio, la madre si libera delle vesti di lutto per risplendere bionda, luminosa e sorridente, e correre verso il figlio, mentre le colombe bianche si alzano in volo.

Paola Pavone gioca con la fotografia in una dialettica continua: ferma un attimo fuggente, coglie un particolare destinato a diventare protagonista dei suoi quadri, lo spunto che ispirerà un’intera composizione. Ma una volta sulla tela, la protagonista è solo la pittura, fatta di tante velature sottili che conferiscono ai quadri quella qualità di morbidezza, intimità e silenzio che sono la vera cifra stilistica di Paola Pavone.”

Qui sotto presentiamo le opere esposte, tutte in olio su tela.

 

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