Dopo Il ratto dal serraglio di Mozart, Elegia per giovani amanti di Henze e Roberto Devereux di Donizetti, Il trovatore, l’opera della trilogia verdiana tanto attesa e tra le più amate dai melomani, chiude l’interessante stagione lirica del Teatro delle Muse di Ancona, riportando uno strepitoso successo che ha deliziato il pubblico del tutto esaurito, in quanto le varie componenti: compagnia di canto, direzione orchestrale, regia, scenografia, costumi, luci, coro ed orchestra, "complice" la meravigliosa musica di Giuseppe Verdi, hanno offerto uno spettacolo di tutto rilievo, non sempre riscontrabile in rappresentazioni del genere.
- Accampamendo degli zingari
Ambientare la vicenda del Trovatore nel periodo del risorgimento italiano, epoca nella quale l’opera fu musicata e rappresentata, anziché nel XV secolo, è stata la mossa vincente del regista scozzese Paul Curran. L’esecuzione, suddivisa in due parti, a tutto vantaggio della continuità d’azione, si è avvalsa della suggestiva scenografia e dei bei costumi di Kevin Knight, il quale, con indovinati movimenti scenici, è riuscito a creare i diversi luoghi di svolgimento del dramma con pregevole efficacia, senza soluzione di continuità per le varie situazioni della non facile trama, bene assecondato dalle luci di Bruno Poet.
- Cornetti-Stoyanov
Le scene e gli ambienti, creati da Knight, hanno consentito ai protagonisti, alle masse corali ed ai figuranti di muoversi con un grande effetto scenico e naturalezza: molto belle le coreografie con le opposte fazioni degli armigeri del Conte di Luna e dei seguaci di Urgel guidati da Manrico che si fronteggiano, l’incedere delle religiose del convento, i romantici incontri sotto una grande luna che emette, tuttavia, una tragica luce sull’intera vicenda.
- Fraccaro-Radvanovsky-Cornetti
In questi scenari la compagnia di canto ha fatto la parte del leone, fornendo una prestazione di eccezionale livello artistico e trasmettendo agli spettatori le angosce, gli stati d’animo e le appassionanti vibrazioni dei diversi personaggi, ed è stata gratificata dal pubblico con incontenibili e calorosi applausi a scena aperta.
- Radvanovsky
Il giovane soprano americano Sondra Radvanovsky, stella emergente del Metropolitan e dei maggiori teatri internazionali, ha impressionato per le sue eccezionali qualità vocali e per la drammatica ed imponente presenza scenica profuse nel personaggio di Eleonora. Marianne Cornetti, dotata di una meravigliosa voce, ha interpretato con molta incisività il personaggio di Azucena, rendendone assai bene il duplice aspetto di madre e di zingara. Il Conte di Luna di Vladimir Stoyanov ha pienamente convinto per l’ottima interpretazione, al pari di Walter Fraccaro nel ruolo di Manrico e di Riccardo Zanellato, un Ferrando aitante e possente. Bene anche Miriam Artiaco - Ines, Mauro Buffoli - Ruiz, Roberto Gattei - un vecchio zingaro e Giovanni Brecciaroli- un messo.
Patrick Fournillier, confermando la sua fama internazionale di direttore d’orchestra, ha completato il grande successo del Trovatore, dirigendo splendidamente l’Orchestra Filarmonica Marchigiana ed il Coro Lirico Marchigiano "Vincenzo Bellini", preparato dal maestro Matteo Salvemini.
Alla fine il pubblico ha tributato fragorosi ed lunghissimi applausi a tutti i partecipanti ed agli artefici della rappresentazione, applausi che si sono trasformati in vere e proprie ovazioni all’indirizzo dei protagonisti.
Lo spettacolo, da non perdere, sarà replicato domenica 26 febbraio (ore 16) mentre sabato 25 (ore 20,30) avrà luogo una recita, fuori abbonamento, nella quale si alterneranno alcune voci emergenti nei ruoli principali, quali: Inga Balabanova - Leonora, Rubens Pellizzari - Manrico, Leo An - Conte di Luna, Annamaria Chiuri - Azucena.
Nel precisare che le foto di scena sono di Sandro D’Ascanio, si segnala che informazioni possono essere richieste al Teatro delle Muse: tel. 071.207841 - fax 071.20784207.