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Gli scacchi tra fumetti e letteratura


martedì 1 marzo 2011 di Achille della Ragione

Argomenti: Racconti, Romanzi


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Il gioco degli scacchi ha sempre ispirato, sin dai tempi più antichi gli artisti, a partire da oltre 1000 anni prima della nascita di Cristo, come testimoniano la camera mortuaria di Nefertari o gli scacchi eburnei conservati nel museo diocesano di Salerno.

In epoca più recente la letteratura e soprattutto il fumetto si sono ripetutamente interessati all’argomento, a partire dalle strisce più celebri come Topolino o Diabolik, Dylandog o Batman.

Ho avuto la fortuna di poter conoscere un appassionato collezionista: Rocco Rex, il quale, nell’arco degli anni, ha raccolto centinaia di pezzi, alcuni molto rari e li ha messi a disposizione della biblioteca (2) del circolo di cui è presidente, riscuotendo grande interesse tra i soci.

La rivista più antica, di oltre 60 anni, è un fotoromanzo del 1951, nel quale un’affascinante Elisabetta Drago interpreta un’eroina di altri tempi, tra intrighi e passioni culminati in una implacabile sfida da scacco matto, per un totale di trenta puntate (3 - 4). Sfogliando le pagine consunte di questo antico giornale, principalmente per chi, pur senza avere capelli bianchi, ha tanti anni sul groppone, come il sottoscritto, si rimane colpiti dal candore di questa forma narrativa, che ha entusiasmato per decenni generazioni di adolescenti con storie pulite, costantemente a lieto fine, in grado di far volare a briglia sciolta la fantasia, per le sterminate praterie del sogno e dell’immaginazione. Mi ha colpito molto la reclame di un concorso di bellezza dell’epoca (5), il culmine dell’ambizione per le ragazze, ma anche per i giovanotti vanesi dell’epoca, che invitava a partecipare spedendo una o più foto, nelle quali era vietato rigorosamente il bikini, sconosciuto allora in Italia e che timidamente faceva la sua comparsa nelle peccaminose spiagge di Saint Tropez.

In particolare la Disney è ritornata più volte sull’argomento dedicando la copertina al gioco (6), allegando un corso di scacchi molto utile per esordienti ed in seguito un numero speciale (7), dedicato al grande Karpov con un nuovo corso per i più piccini.

Tra gli altri divi del fumetto segnaliamo un rarissimo Batman (8) del 1944 alle prese col matto, un Diabolik (9) impegnato sulla scacchiera e un Dylandog (10) che gioca a tutto campo sulle 64 caselle, oltre a due pregiate riviste d’oltre oceano, una del 1958 (11) e l’altra (12) del 1973.

Anche la disinibita Valentina, la flessuosa creatura di Crepax dalle curve irresistibili e dagli anfratti misteriosi, si è entusiasmata del nobile gioco ed in più di un episodio le sue grazie erano in palio tra due sfidanti all’ultima mossa (13 –14).

Passando alla letteratura cominciamo da alcuni gialli (15 - 16) della mitica casa editrice Urania, che non tutti ricorderanno, con storie avvincenti fino all’ultima pagina, interpretate da personaggi storici famosi, da Napoleone a Fidel Castro, in lotta spasmodica contro marziani ed astronauti sull’infinito territorio di una scacchiera, continuiamo con una copertina angosciante (17) con pezzi e pedine dalle fauci poco raccomandabili, con un testo della Prisma (18), che ci rammenta che il gioco è stato il trastullo prediletto di nobili e borghesi per oltre 30 secoli ed infine il romanzo di un valente giocatore ancora in attività: La variante di Luneburg (19) di Paolo Maurensig.

E vorrei concludere questa breve carrellata proponendo alcuni pezzi della mia personale collezione, da una copia anastatica (20) di un prezioso manoscritto per Luigi di Savoia del 1500, il cui originale è gelosamente conservato nella biblioteca di Parigi, ad alcuni manifesti di propaganda stampati rispettivamente per il concorso ippico romano del 1952 (21), per le Balcaniadi del 1946 (22) e per le Olimpiadi di scacchi di Dubrovnik del 1950 (23).

Colgo l’occasione infine per invitare i lettori a visionare sul web la mia opera sugli Scacchi nella pittura dall’antichità ai nostri giorni, una carrellata di tremila anni con sessanta immagini sul re dei giochi o il gioco dei re al seguente indirizzo

 

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