La commedia di Edoardo De Filippo poco rappresentata, mette in scena il crollo delle illusioni e delle speranze, il disordine morale e dei sentimenti propri di un “dopoguerra”, ma comuni a periodi storici seguenti. La coppia Alberto ed Elena Stigliano conducono una vita monotona, segnata da ritmi sempre uguali, in cui l’amore, il dialogo, la complicità non esistono più. I due figli, sia pure in modo diverso, si ribellano a questa routine, ma con scarso successo, incontrando comunque, difficoltà di comprensione, specie da parte del padre.
Due traumi, uno economico, l’altro drammatico, scuotono il menage e provocano dapprima una maggiore chiusura da parte di Alberto, successivamente, un riavvicinamento dei figli ai genitori e, soprattutto, uno spiraglio di intesa tra i due coniugi. La storia si snoda su di un sottile filo psicologico, in cui i silenzi, i rifiuti, la rinuncia e, a volte, la sofferenza, creano un’atmosfera amara, rotta a tratti dal brio e dalla vivacità della cameriera che, probabilmente, è l’unica persona della casa che crede ancora nella vita, con autentico ottimismo. Lo spettacolo diventa, così, argomento su cui riflettere, rappresentazione di stati d’animo in cui riconoscersi e ritratto generazionale di estrema attualità.
Ottima l’interpretazione di PIETRO LONGHI e ANGIOLA BAGGI. Con loro: Enzo Casertano, Sandra Caruso, Lucia Ricalzone, Tito Manganelli, Giulia Cesareo, Antonio Fulfaro, Fabio Avaro, Filippo Valastro e Gianluca Di Giulio.
Repliche fino al 3 DICEMBRE al TEATRO ITALIA.
SILVANA CARLETTI
Teatro Italia (Roma) Via Bari, 18 - Tel. 06.44.23.92.86