a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
On line copyright
2005-2018 by
LDVRoma
Alla scadenza del mandato presidenziale del nostro Paese, nessun film poteva essere più attuale…
Claudio Bisio (Peppino) viene prelevato dal suo piccolo paesino di montagna, per fare il Capo dello Stato Italiano, per un banale errore del Parlamento…
Inverosimile, ma accade proprio così! Naturalmente le conseguenze saranno inimmaginabili, comiche, drammatiche, disastrose è dire poco.
Unica nota positiva la innata onestà del protagonista che, nel breve tempo che resterà in carica, si adopererà con tutto se stesso per i poveri e i meno abbienti e contro le raccomandazioni, le manovre di palazzo e… contro l’assurdo cerimoniale che lo perseguita.
Persino suo figlio dovrà rinunciare a qualsiasi favore da parte del celebre padre.
Accanto a Bisio, Kasia Smutniak nel ruolo dell’inflessibile segretaria Janis che dovrà alla fine cedere di fronte alla genuina bontà del suo Presidente.
Il film di Riccardo Milani è originale, divertente, sorprendente.
Girato nei sontuosi luoghi e giardini del Quirinale, ci introduce nelle stanze segrete di un palazzo famoso nel mondo, con i personaggi che lo animano: le guardie, i camerieri, i maggiordomi che renderebbero difficile ed imbarazzante la vita di qualsiasi normale cittadino.
Ottimi gli attori tutti, da Giuseppe Fiorello a Remo Girone, Massimo Populizio e Cesare Bocci, quattro politici tradizionali molto simili, ahimè, a quelli che prolificano nel nostro parlamento.
C’è da riflettere senz’altro, sul degrado morale in cui ci troviamo attualmente e sulla necessità di fare pulizia su tante situazioni.
Peppino ci offre un esempio comico, ma allo stesso tempo educativo, sui valori che ogni carica pubblica dovrebbe possedere.