a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
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LDVRoma
Il film di Massimiliano Bruno è la rappresentazione più veritiera possibile dell’Italia di oggi e di ieri: un paese devastato dalla corruzione, dall’illegalità, ove il merito va a farsi friggere in nome della raccomandazione e degli scambi di favore.
Chiediamo al regista come gli è venuta l’idea di introdurre la lettura dei più famosi articoli della nostra costituzione all’interno della trama…
Ci risponde che, riguardando quel testo durante la sceneggiatura, ha pensato di costruire sopra ogni articolo un episodio al negativo.
Lei sottolinea la raccomandazione come “vizio” principale del Paese. Quali sono per lei gli altri vizi?
Certamente ve ne sono molti altri. Viviamo un periodo difficile con il 30% di disoccupazione e in cui il merito è considerato superato. Ho cercato di divertire con i vari episodi, ma le mie risate sono amare.
C’è qualche riferimento a Grillo nel comportamento del protagonista?
Probabilmente, si può pensare alla protesta di Grillo quando si affrontano certi temi.
Credo, però, che in Italia non sia tutto marcio; bisogna proporre un cambiamento; alla vigilia delle elezioni, è necessario informarsi di più su fatti e persone. Grillo dice cose giuste, ma con troppa violenza.
Chiediamo a Michele Placido se ha pensato a qualcuno in particolare interpretando l’onorevole Spagnolo.
Ho pensato a tutti…Purtroppo, ci dimentichiamo spesso di essere stati giovani e non abbiamo il coraggio di cambiare rotta. I nostri comportamenti non sono da padri della patria, ma spero molto nella nuova generazione. Mi ritengo, comunque, un politico mediocre..
A proposito della domanda se il sistema "Spagnolo" durerà in Italia, Bruno ci risponde che, purtroppo, il nostro Parlamento è formato da persone che sono lì da trenta anni e non c’è ancora spazio per i giovani e le donne…
Il film termina, comunque, con la sconfitta di tutti i figli del senatore che, ognuno a loro modo, erano stati “sistemati” dal padre onorevole e questo può essere un messaggio positivo da cogliere.
Circa la colonna sonora del film, Bruno ci dice di aver scelto brani giovani di compositori giovani e i testi sono il giusto commento alla trama delle vicende.
Termina qui la nostra intervista.
W l’Italia che ci piace definire un film “scomodo” ma di estrema attualità, si avvale di un cast d’eccezione: oltre a Michele Placido, Raoul Bova, Alessandro Gassman, Edoardo Leo, Ambra Angiolini, Rocco Papaleo e Maurizio Mattioli.