Uscirà il 25 Ottobre l’ultimo film del grande regista Oliver Stone, tre volte premio Oscar, tratto dal romanzo omonimo di Tom Wilson; un film ambientato nel terribile mondo dello spaccio di droga in Messico e negli Usa e che vede nel cast attori famosi da John Travolta a Benicio Del Toro, a Salma Hayek, Taylor Kitsch, Blake Lively e Aaron Taylor-Johnson.

 Chiediamo al regista che cosa lo ha attratto del libro di Wilson e come è riuscito a creare un film così interessante.
 Ci risponde che gli sono piaciuti soprattutto i personaggi originali e molto attuali e la situazione realistica e drammatica in cui si muovono. Ha dovuto snellire di molto il materiale narrativo e proporre, alla fine, due soluzioni che gli sono sembrate entrambe divertenti ed imprevedibili .

 A John domandiamo che cosa ne pensa del suo Dennis.
 E’ un gran burattinaio che controlla tutto. Nel libro, Dennis è un personaggio più debole e meno sicuro di sè; nel film è molto astuto e riesce ad ingannare anche i più scaltri…

 A Salma Hayek chiediamo un giudizio sul suo ruolo di donna-boss che comanda un cartello di trafficanti di droga fortissimo e feroce.
 Ci dice che, in fondo, Elena “la reina” è una donna cattolica, vedova, fragile nei sentimenti e che lotta soltanto per salvaguardare la figlia. Non è una criminale, ma deve diventarlo.

 A Stone domandiamo chi sono, secondo lui, “le Belve”.
 Ci risponde che tutti i personaggi del film sono “sauvages” , giovani, belli e spietati e che ognuno di loro fa un suo gioco personale. E’ una storia di sopravvivenza in un mondo crudele e senza regole.

 Circa l’influenza che può aver avuto il nostro cinema sull’idea del film, Stone ci dice che, se il suo è un po’ un western moderno riferito al traffico di droga, probabilmente ha risentito dell’influenza di Sergio Leone che ammira tantissimo, come si può notare nella scena del cimitero.

 John Travolta afferma di essere affascinato da un film così moderno, fresco e di grande realismo. Il suo ruolo è differente da quello di altri film, ma di fronte ad un copione intrigante, non ha preferenze. Ha letto la sceneggiatura e gli è piaciuto subito il suo personaggio, ben diverso da Tony Manero di cui, rispondendo ad una nostra domanda, non sa dire davvero che fine abbia fatto…

 Salma Hayek dichiara poi che la situazione drammatica presentata nel film è molto veritiera e che tuttoggi, a differenza della mafia italiana, in Messico, vengono praticati torture e omicidi rivolti anche a donne e bambini, con spargimento di sangue e diffuso terrore.

 Quale la soluzione? Un risveglio generale delle coscienze e un ritorno ad uno spirito di comprensione e solidarietà tra gli uomini, pensando al futuro delle nuove generazioni.

 Chiediamo infine ad Oliver Stone quali sono le sue preferenze politiche circa le prossime elezioni in America.
 Con Obama si prosegue con la speranza, con Romney si tornerebbe al passato….

 Ci parla poi di un nuovo lungo documentario sulla storia egli Stati Uniti che uscirà in America ad ottobre e, l’anno prossimo, in Inghilterra e che rappresenterà il culmine della sua carriera.
Ammette di essere una persona affascinata dalla vita, che ama intensamente il suo lavoro e il cui segreto è un’innata curiosità di conoscere e apprendere.

Termina qui la nostra intervista con un cast davvero eccellente che ha prodotto un film ad altissima tensione, con una storia che alterna momenti di vero terrore ad altri più introspettivi ed intensi,nello splendido scenario di Laguna Beach, dove si dice che” Dio si sia fermato il settimo giorno, ma l’ottavo l’hanno portato via”.