a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
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Ultimo aggiornamento
29 aprile 2024
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Legato al famoso e gradevole film di Billy Wilder il mito di Sabrina rivive all’inizio della nuova stagione al teatro Manzoni, come sempre affollato dal suo pubblico affezionato. Il testo di Samuel A. Taylor, adattato da Giovanni Fenzi, è imperniato sul contrasto tra due fratelli di una ricca famiglia, che ha al proprio servizio un fedele autista, con una bella figliola. Tanto bella che quando rientra negli States dopo un lungo soggiorno a Parigi, dove si è trasformata da ragazza timida in una donna vivace e intraprendente, piena di humor, il più giovane dei due fratelli, coetaneo della ragazza, Sabrina – benché appesantito da più matrimoni finiti male – trova lo slancio per legare a sé, d’amore romantico, la figlia del loro dipendente. Ma il fratello maggiore ha già predisposto che il minore dovrà sposare una ricca esponente dell’alta borghesia in grado di contribuire ad aumentare il patrimonio familiare, e per impedire il coronamento del sogno d’amore dei due giovani, decide di corteggiare Sabrina per dissuaderla dai suoi intenti e così ricondurre il fratello verso il conveniente matrimonio. Ma come una moderna cenerentola, la ragazza finisce per accettare quella che doveva essere una finzione d’affetti e che si rivelerà, invece, come un sentimento forte da entrambe le parti, così sarà il fratello maggiore a rapire il cuore di Sabrina.
Semplice nello svolgimento, la commedia è stata diretta con tocco leggero da Massimo Natale ed interpretata da Corinne Bonuglia, scintillante, disinvolta e tutt’altro che intimidita da un approccio che l’ha esposta ad ardui confronti, tanto da superare brillantemente la prova. Corrado Tedeschi, da par suo, dapprima mostra apparente indifferenza verso Sabrina per poi sostituire il fratello nella parte dell’innamorato, in un finale accelerato, nel suo correre verso l’happy end. Nelle altre parti Renato Cortesi (il padre dei rampolli) e Gabriele Villa. Scene di Florenza Marino e Antonin J. Di Santantonio.
Fino al 29 ottobre
Teatro Manzoni Roma - Via Monte Zebio, 14/c (Piazza Mazzini) Tel. 06.32.23.634
Carlo Vallauri
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