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Rubrica: COSTUME E SOCIETA’


IL PRINCIPE DEL DESERTO

mercoledì 14 dicembre 2011
Argomenti: CINEMA, Film

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Da un po’ di tempo avevamo nostalgia dell’Africa, dei suoi paesaggi al tramonto, del deserto immenso e arido, dei suoi guerrieri, delle tribł, dei suoi costumi. Dopo Lawrence d’Arabia, ritorna sugli schermi dopo 50 anni, un film che raggiunge lo stesso effetto emotivo con la storia di due sultani rivali che si faranno una guerra spietata, nonostante i vincoli di sangue che li uniscono.

Tutto nasce da una differente opinione sulla modernitą che arriva dall’America con la scoperta di importanti pozzi petroliferi che faranno arricchire a dismisura Nesib, emiro di Hobeika, un uomo ambizioso ed autoritario. Dall’altra parte, Amar, sultano di Salmaaah che rispetta la parola data e i patti stabiliti con il suo rivale e non vuole che la sua terra diventi preda degli stranieri a solo scopo economico.

Si intrecciano nella trama sentimenti e passioni, come quella del giovane Auda per Leyla, amore che riuscirą a superare qualsiasi ostacolo.
Il film di Jean.Jacques Annaud, tratto dal romanzo “Paese delle ombre corte” di Hans Ruesch č ricco di scene di alta tensione, di movimenti di masse che attraversano il deserto, di morti e di battaglie, sullo sfondo di un infinito deserto di dune, di cammelli, di piccole oasi ove si accatastano roccaforti di pietra, di uomini poveri e sottomessi al sovrano, mentre a poco a poco “il progresso” avanza incessantemente con voli di aerei, macchine potenti, dollari e petrolio…

Il protagonista, Auda, č il giovane attore Tahar Rahim, originario dell’Algeria e fa parte, da sempre, della cultura araba di cui conosce regole e comportamenti. Con lui, Antonio Banderas, l’affascinante ed ambiguo re Nesib, ammaliato dalle ricchezze e dal potere, diversamente da Amar (Mark Strong), il devoto sovrano conservatore e rispettoso della tradizione.

Ed infine Leyla (Freida Pinto), bellissima e sicura di sč, simbolo di ogni donna che vuole essere libera e ascoltata. Un cast internazionale di altissimo livello per un film epico ambientato tra Tunisia e Qatar che ricostruisce e ridisegna il mondo della Penisola Araba all’inizio del XX secolo, ma che č soprattutto un film capace di offrire una visione positiva del mondo arabo e dell’Islam.



 



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