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Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
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29 aprile 2024
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Dall’11 gennaio a 6 febbraio 2011 all’Eliseo hanno avuto grande successo i due tempi di PAOLO POLI dal titolo IL MARE..
Alla rappresentazione del “Il Mare” – ripreso dal famoso libro di A. M. Ortese su Napoli – all’Eliseo č entrato un folto e chiassoso gruppo di giovani: lo spettatore pensava trattarsi di un aspetto vivace della stessa messa in scena, poi si č rivelato invece un innovativo modo di studenti, ricercatori e precari di far conoscere come la loro condizione sia minacciata da provvedimenti che ben poco lasciano sperare per l’avvenire della nostra cultura. Passato questo alone di attualitā politica, aperta la ribalta, Paolo Poli ha ricondotto il pubblico, accorso numeroso ad applaudire il suo beniamino, alle tematiche di mezzo secolo fa, con motivi, spunti, canzoni che solo un grande artista come lui riesce a rendere vivi e toccanti.
Nostalgia (persino il mito straziante di Giarabub) o memoria condivisa? L’una e l’altra caratteristica nella quale gli spettatori sanno riconoscersi nel grande attore, che non manca mai di colpire i punti dolenti e sentimentali del nostro pensiero e del nostro sentire. Ecco perché č sempre un piacere ascoltare la sua voce fascinosa, vedere movenze e soprattutto colpisce come la sua arte vada al di lā del tempo, considerando l’entusiasmo sincero con il quale venivano seguite ed applaudite le sue battute. Un ironia autentica, sincera, simbolica, al di lā delle emozioni momentanee. Ecco una scelta persuasiva in una stagione sinora mancante di grandi spettacoli.
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