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Rubrica: COSTUME E SOCIETA’


L’AMORE IDEALIZZATO DI CYRANO DE BERGERAC Teatro di Roma ARGENTINA 7/10 - 9/11/09

domenica 18 ottobre 2009
Argomenti: Teatro

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Nell’interpretazione di Massimo Popolizio, regia Daniele Abbado

Cyrano de Bergerac riconduce allo spirito del romanticismo nel suo duplice versante, dell’ “eroismo” e dell’ “amore”. Questo secondo aspetto è prevalente perché nel personaggio di Edmond Rostand si avverte un intimo sentimento espresso attraverso “parole” che catturano l’animo della persona verso cui sono dirette, anche se arrivano tramite la bocca di un giovane tanto insensibile quanto bello. Non a caso proprio in una delle prime occasioni Roxana avverte nel timbro della voce dello stesso Cyrano una trepidazione che la scuote: da allora la nobile giovinetta rimane stregata.

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Edmond Rostand

Un amore il suo non consumato, fatto di parole scritte e pronunciate che hanno conquistato il cuore della ragazza. Quindi un amore “ideale” e appunto perciò dotato di una forza incancellabile, un legame sottile destinato a durare oltre la contingenza sino alla fine dell’invenzione scenica. Perché si sa, è tutto un gioco. Come l’altronde in quell’epoca è idealizzato l’amore eroico per la patria, una entità astratta che esprime un concetto privo di una realtà tangibile. E al fondo l’autore sembra dirlo, mostrando quell’esercito guascone dei cadetti.

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Cyrano de Bergerac

In pieno trionfo del romanzo realistico francese, Rostand ha il coraggio di portare in scena un “eroe” anticonformista, allegro, beffeggiatore, leggero perché utopista, spregiatore del vivere infingardo. Una parodia – se vogliamo leggere meglio – di tutto ciò che sa di grandezza, apparente, come simboleggiato nella raffigurazione grottesca del duca, condottiero di eserciti, amico del potente cardinale (siamo al tempo di Richelieu), mentre profonda resta la passione nata dal sentimento, e manifestata in una delle più belle forme create dall’ingegno umano, la poesia.

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Massimo Popolizio

Ed è proprio qui la ragione del successo di questo spettacolo di Daniele Abbado, perché Massimo Popolizio ha dato il meglio di sé puntando sulla “forza” della “leggerezza”, in una interpretazione vitale e beffarda. Graziano Gregori ha aggiunto un gusto raffinato nella scena. Viola Pomaro, Dario Cantarelli e Luca Bastianelli hanno completato con bravura i ruoli principali. Una apertura felice della nuova stagione all’Argentina.

Carlo Vallauri



 



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