Il film di Gaston Duprat e Mariano Cohn è un affresco del mondo dell’arte contemporanea, ricco di contraddizioni e fraintendimenti.
La vicenda è paradossale: un infermiere, Jorge si appropria dei disegni di un anziano degente per presentarli come propri; riscuote, così, un enorme successo, data l’originalità dei dipinti che aprono un nuovo genere di arte stravagante, ma capace di suscitare profonde emozioni.
Grande è l’imbarazzo di Jorge di fronte all’insperato successo e nei rapporti con una critica cui non sa dare risposte e con interviste che lo vedono muto o quasi.
Per sua fortuna, tutto ciò viene considerato “stranezza di artista…”
Viene invitato a Roma per un interessantissimo progetto e Jorge è costretto a partire con l’anziano autore dei suoi quadri; ma le cose vanno diversamente e il suo paziente muore prima del viaggio in Italia.
Il finale è un po’ a sorpresa e lasciato all’immaginazione degli spettatori.
Si tratta di una storia davvero ricca di suspense ed interrogativi su di un mondo, quello dell’arte, ai più sconosciuto.
La scene sono viste attraverso “cornici” di una mostra perenne che, oltre ai dipinti, fa da sfondo agli avvenimenti.
I dialoghi sono ridotti all’essenziale e così l’azione.
Un film per amatori, ma un vero gioiello di creatività ed intuizione.
Riconosciuto di interesse culturale.
SILVANA CARLETTI