https://www.traditionrolex.com/30 Teatro a Roma, aprile - maggio 2009 - Scena Illustrata WEB

INFORMAZIONE
CULTURALE
Aprile 2024



HOME PAGE

ARCHIVI RIVISTA

Articoli on-line 7716
Articoli visitati
5318091
Connessi 41

INDICE GENERALE
INDICE MENSILE
RUBRICHE
PASSATO E PRESENTE
EVENTI
ITINERARI E VIAGGI
AVVOCATO AMICO
COSTUME E SOCIETA’
QUADRIFOGLIO
TERZA PAGINA
LETTURE CONSIGLIATE
CULTURA
SCIENZA E DINTORNI
FILATELIA
ARTE E NATURA
COMUNICATI STAMPA
MUSICA E SPETTACOLO
SPORT
ATTUALITA’
LIBRI RECENSITI
AUTORI
Argomenti

Monitorare l'attività del sito RSS 2.0
SITI AMICI

a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri
Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
On line copyright
2005-2018 by LDVRoma

Ultimo aggiornamento
29 aprile 2024   e  



Sito realizzato con il sistema
di pubblicazione Spip
sotto licenza GPL

Rubrica: COSTUME E SOCIETA’


Teatro a Roma, aprile - maggio 2009

domenica 17 maggio 2009
Argomenti: Teatro

Segnala l'articolo ad un amico

 

Teatro Quirino- Roma 5-17 maggio

LA DIVINA MARLENE ALLE PRESE CON LE SUE INTIME FRAGILITA’

La commedia di Manfridi

JPEG - 9 Kb
Marlene Dietrich

Torna la divina Marlene al in una bella commedia di Giuseppe Manfridi, messa in scena da Maurizio Panici per l’Ass. teatrale Pistoiese e la cooperativa Argot di Roma.

Il testo mostra tre momenti della vita della grande attrice. La prima scena si svolge a Londra quando è famosa, già mitizzata e vive il passaggio dei trionfi da Parigi a Londra, mentre il regista Von Sternberg la riconduce a il grande evento del suo lancio come indimenticabile Lola: c’è nel ricordo una amarezza malamente mascherata. Con la seconda scena siamo in una Berlino che non ama affatto la diva perché l’accusa per essersi esibita durante la guerra nell’esercito di quella America che le ha dato la celebrità: ma sulle considerazioni politiche qui prevale la passione emotiva che la lega al musicista Burt Bacharach, allora brillante e cinico giovane amante.

JPEG - 19.3 Kb
Pamela Villoresi

La terza scena si svolge a Toronto, nella fase di una crisi discendente, tra l’alcool e l’evidenza di quella profonda fragilità non più celata, con il finale nel quale riemerge la figura del suo pigmalione Sternberg.

Pamela Villoresi è la stupenda interprete di una protagonista così ricca di passioni quanto di debolezze intime, nel presentarne i lati nascosti e nello stesso tempo la sua forza di seduzione, la sua spinta vitale non irretita dal trascorrere del tempo, ma inevitabilmente corrosa, con il passare degli anni, dalla melanconia. Questa ultima anzi a noi è parsa la nota saliente di questa opera che arricchisce la drammaturgia di Manfridi nella raffigurazione di un altro “protagonista” del mondo artistico attraverso la narrazione di una avventura estremamente piena di fascino ma nello stesso tempo piena di ombre, come viene bene in luce nel testo.

JPEG - 13.9 Kb
Orso Maria Guerrini
JPEG - 9.7 Kb
David Sebasti

Gli interlocutori della diva sono resi con grande proprietà stilistica da Orso Maria Guerrini (Von Sternberg) e da David Sebasti (il musicista).

Maurizio Panici ha diretto il difficile e sottile testo con perspicace e pungente capacità rappresentativa e, nello stesso tempo, al limite non della dissacrazione ma della rivelazione di stati d’animo contraddittori dei personaggi in una insaziabile volontà di successo nella dedizione sconfinata alla propria arte. Scene di Andrea Taddei e costumi di Lucia Marini. Pubblico partecipe, anche se forse non chiaramente a conoscenza del ruolo e dell’importanza che ebbe la famosa star, tuttavia così incisivamente evocata dall’autore.

Teatro dei Contrari (via Ostilia)– Roma 15 – 30 aprile

DUE STELLE AMICHE E RIVALI SI CONFRONTANO

Vi sono ancora a Roma, per fortuna, piccoli locali nei quali si avverte un’aria di gentilezza, di attenzione per l’arte, di frequentazioni amichevoli e qualche degustazione, forse troppo piccola la saletta antistante il teatro dei Contrari, da anni purtroppo quasi ignorato da alcuni giornali nelle rubriche teatrali.

JPEG - 14.2 Kb
Alessandra Azimonti

Alessandra Azimonti e Maurizia Grossi hanno aperto il sipario per rappresentare Little Stars della stessa Azimonti e di Giancarlo Russo, una commedia che pone di fronte due attrici, che mostrano tutte le loro virtuosità e le loro debolezze, scontrandosi ininterrottamente in gioco di falsità e di autenticità rispecchiamento delle amare condizioni di quanti dedicano tutti se stessi alla nobile arte teatrale. Entrambe si rendono conto di quanto sia necessario usare ogni tipo di armi sottili, di sotterfugio per superare le difficoltà di un approccio con i produttori o i registi: sono le rivalità inevitabili di chi vive in un mondo pieno di illusioni, tranelli, inganni, bugie necessarie per sopravvivere.

JPEG - 10.1 Kb
Maurizia Grossi

Il testo ha un suo pregevole crescendo che mette a nudo la desolazione di un estenuante inseguimento della celebrità, come osserva una nota per gli spettatori. La tenacissima “bruna” – una Azimonti, sempre più artista brillante e vitale – e la frizzante bionda Grossi – incalzante nelle sue critiche – si affrontano, sapendo bene che occorre servirsi di ogni espediente per “arrivare” e d’ogni menzogna per tagliare la strada alla rivale. Una chiara espressione di stati d’animo, di amarezza confusa alla speranza costante mentre all’intorno sembra vi sia un precipizio senza fine. Queste manifestazioni sono esteriorizzate dalle due interpreti con simpatica puntigliosità e altrettanto valida “leggerezza”, raggiungendo il momento più alto quando alla fine entrambe si accorgono della comune precarietà eppure della comune volontà di non arrendersi. Accurata la regia di Giuseppe Oppedisano, sapiente nell’utilizzo del piccolo spazio.

Carlo Vallauri



 



Forum

https://www.traditionrolex.com/30https://www.traditionrolex.com/30