Il “Malvolio” di Mario Scaccia è un classico del teatro italiano contemporaneo che in ogni riproposizione offre al pubblico un esempio incomparabile di immedesimazione nell’esprimere le debolezze umane di quel personaggio creato da Shakespeare. Le movenze del volto, il modo di parlare, l’atteggiamento del corpo consentono al grande attore di rivelare caratteri, intenzioni, speranze del maggiordomo di piacere alla gran dama mentre all’intorno tutti si prendono gioco di lui.

La nuova edizione della XII notte, nell’adattamento di Masolino D’Amico, messo in scena dalla brillante regia di Beppe Arena alla Sala Umberto ha confermato le qualità di Scaccia e le simpatie che riscuote nel pubblico. Si sono altresì impegnati e distinti l’intonata Debora Caprioglio, il valente Marco Messeri ed Eduardo Sala, integrato perfettamente nella compagnia, grazie al sodalizio costante con Scaccia.

Al teatro Belli si è rinnovata, a inizio stagione, la positiva esperienza della presentazione di nuovi testi britannici, una rassegna “TREND” curata da Rodolfo di Giammarco. Mostro di Duncan MacMillan (nella traduzione di Serenella Tartufi) ha riscosso attenzione per la capacità di penetrare nell’intimo dei personaggi.

Un insegnante di sostegno alle prese con un adolescente fragile psicologicamente e spesso preda di una violenza che da verbale si trasforma in atti violenti, nella difficoltà di confronto con gli altri. Il faticoso lavoro formativo poco può ottenere di fronte alle pulsioni inconsulte del ragazzo, ma l’autore sa cogliere con finezza le debolezze e la vulnerabilità dello stesso docente, inappagato dalla vita privata e professionale, in particolare nei rapporti con la moglie in attesa di un figlio.

Il “mostro” non è solo lo studente, è in tutti noi. La regia di Massimiliano Farau ha dato spessore al testo nella lettura di Alessandro Corona, Darryl Falco, Astra Lanz, Elina Bernan.

Carlo Vallauri