a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
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LDVRoma
Ultimo aggiornamento
29 aprile 2024
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In questa provvida stagione di Luca Ronconi a Roma, tra un perfetto Ventaglio di Goldoni e il fanta-terrorista Fahrenheit 451, si è inserita una inattesa commedia dallo scrittore viennese Hermann Broch, innovatore nella tecnica del linguaggio ed espressione emblematica di quella mittel-europea di cui intravede la disintegrazione, anticipando così la crisi della intera società occidentale. E nel secondo dopoguerra, da tempo esule negli Stati Uniti, egli saprà descrivere, come pochi, la capacità di persuasione isterica che accompagna, nei piccoli centri, la diffusione dell’hitlerismo.
Il testo, Inventato di sana pianta, ovvero gli affari del barone Laborde, rappresentato al Valle dalla compagnia del “Piccolo” di Milano racconta gli intrecci che caratterizzano esponenti della finanza internazionale raccolti in un albergo, dove si constaterà quanto l’azione di un abile truffatore corrisponda e si possa integrare con quella di apparentemente integri uomini di banca e d’affari. Ed in questo connubio di interessi gioca – naturalmente – un ruolo anche l’intrigante seduzione di donne più o meno belle.
Nel presentare la godibile opera il regista è riuscito a mostrare il contenuto brechtiano di denuncia allegra di quei comportamenti valorizzando al massimo la partecipazione di un gruppo d’attori, di grande livello: Pia Lanciotti e Anna Bonaiuto, Massimo De Francovich, Massimo Popolizio e Giovanni Crippa, immedesimatisi con massima proprietà stilistica nei loro rispettivi ruoli. Funzionali scene articolate e mosse di Marco Rossi, costumi di Jacques Peynard.
CARLO VALLAURI
Vedi on line : "Inventato di sana pianta" nel Sito del Piccolo di Milano, con cenni biografici di Hermann Broch (Vienna, 1886 – New Haven, Connecticut, 1951)
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