a cura di
Silvana Carletti (Dir.Resp.)
Carlo Vallauri Giovanna D'Arbitrio
Odino Grubessi
Luciano De Vita (Editore)
On line copyright
2005-2018 by
LDVRoma
Il film di Matteo Garrone che rappresenta l’Italia assieme a “Mia madre” di Moretti e “Youth” di Sorrentino al Festival di Cannes 2015, č una favola che permetterā agli spettatori adulti di ritornare per due ore bambini.
Tratto dalla raccolta “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile del 1600, il “Racconto dei racconti” č un mix di tre fiabe straordinarie che si intrecciano tra loro, popolate da streghe ed orchi, re e principesse, draghi ed animali in corti reali sontuose e castelli feudali arroccati su panorami mozzafiato.
L’incanto del film č proprio questo: far rivivere in tempi ultramoderni, storie di antichissima data, fantastiche, irreali, a volte spaventose, ma ricche di fascino.
Accanto alla corte dei potenti, esiste un mondo straccione e sottomesso che stenta a sopravvivere ed č vittima di continui soprusi: dai saltimbanchi che rappresentano il filo conduttore dell’intera storia, alle vecchie sorelle raggrinzite chiuse in una stamberga, ai buffoni di corte, agli artigiani del borgo: tutto un sottofondo proletario che ruota attorno ai prepotenti sovrani che decidono le sorti anche dei loro figli.
Ottime le scene (di Dimitri Capuani) che riescono a rendere in pieno lo spirito magico e misterioso del racconto: “scenografie dal vero” come le definisce il regista che si č spesso servito di location naturali.
I costumi (di Massimo Cantini Parrini) sono ispirati al periodo del primo Barocco, con riferimenti al gotico che, da sempre, si presta perfettamente al genere di favola.
Bravi e ben assortiti gli interpreti tutti: da Salma Hayek (la regina di Selvascura) a Christian Lees (Elias), a Toby Jones (Re di Altomonte) a Bebe Cave (Viola) a Vincent Cassel (Re di Roccaforte) , solo per citarne alcuni.
Si tratta di un lavoro originale, interessante e divertente assieme che coinvolge fino all’ultimo minuto di proiezione.