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Rubrica: COSTUME E SOCIETA’


OTELLO AL TEATRO QUIRINO: GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO E DI CRITICA

venerdì 20 marzo 2015
Argomenti: Teatro

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Liberamente ispirato all’Otello di William Shakespeare

Personaggi e interpreti
Otello Vincenzo Pirrotta
Iago Luigi Lo Cascio
Desdemona Valentina Cenni
Il soldato Giovanni Calcagno

Regia di Luigi Lo Cascio

- Le tragedie di Shakespeare sono atemporali e trattano temi universali quali l’amore, il potere, i tormenti dell’animo umano e oggi nel terzo millennio per rappresentarli sulla scena Lo Cascio, invece di percorrere la strada sicura e collaudata della tradizione, sceglie quella ardita della libera ispirazione presentandoci un Otello bianco, uno Jago vittima di un trauma infantile, una Desdemona guerriera e un soldato che nel raccontare la tragedia già avvenuta, vuole riabilitare la memoria di Jago, suo amato generale.

- Quattro personaggi riempiono la scena testimoniando i loro tormenti riuscendo ad istillare una riflessione sui ruoli da tempo prestabiliti del carnefice e della vittima ora messi in discussione dal testo coraggioso di Lo Cascio che fa parlare i protagonisti maschili in siciliano, dialetto potente, evocatore di passioni ancestrali e devastanti, mentre l’italiano è la lingua, pura e chiara, nella quale si esprime Desdemona, il femminile amato, desiderato, posseduto, calpestato ed odiato perché testimone della debolezza derivante dalla propria dipendenza.

- Incomunicabilità, incomprensione, insicurezza, paura d’amare e nel farlo di perdersi rischiando il tradimento, l’abbandono, il nulla. Il rapporto con l’Altro da sé impone il coraggio di conoscersi, di confrontarsi con la propria essenza, l’Altro, specchio-riflesso dei propri desideri e al contempo delle proprie frustrazioni è l’immagine che se spaventa è preferibile eliminare, uccidere, ignorando che nel farlo si perde il senno, uccidendo così anche se stessi, come l’Otello di Lo Cascio che nell’epilogo della tragedia, sulle orme dell’Orlando furioso di Ariosto, riprendendo l’episodio di Astolfo, va sulla Luna accompagnato dal bardo narratore, in una dimensione onirica, alla ricerca della perduta Desdemona perché “le anime delle donne che ammazziamo sulla terra si ritrovano sulla Luna”.

- Lì Otello ritrova e stringe contrito e folle il fazzoletto finemente ricamato, il candido oggetto perfidamente usato per macchiare l’anima integra dell’amata, lì sulla Luna c’è anche l’ampolla dei sospiri e delle lacrime versate dalle donne che vissute come angeliche o puttane sono dagli uomini adorate o disprezzate, difficilmente comprese ed amate. Otello per farsi perdonare, vuole costruire un altarino alla sua amata, perso nella sua follia, è incapace di sostenere il senso di colpa del duplice omicidio commesso: quello della sua sposa, e della sua Anima, il femminile, la fonte, la creatività, il nutrimento.

- Luigi Lo Cascio autore ispirato e regista asciutto della tragedia liberamente tratta dall’Otello di Shakespeare, interpreta con intensità dolorosa e rabbiosa il personaggio di Jago. Vincenzo Pirrotta usa con totale maestria tutti i suoi timbri vocali per far parlare i demoni che dilaniano il suo Otello, rappresentandolo con una fisicità possente e travolgente. Giovanni Calcagno, con elegante presenza scenica, è il soldato-narratore che racconta le gesta del suo amato generale per riscattarne la memoria. Valentina Cenni incarna perfettamente una Desdemona innamorata, coraggiosa, combattiva e consapevole del suo ruolo di vittima sacrificata all’altare dell’incomprensione e delle fragilità altrui.

- L’intensità del dramma oltre che dalle splendide performances attoriali è rappresentata in modo cupo, inquietante ed efficace dai costumi, dalla scenografia minimalista, fredda e buia, e dalle superbe animazioni di Nicola Console e Alice Mangano che rendono visibili i deliri e le schizofrenie della mente umana. Le musiche di Andrea Rocca e le luci di Pasquale Mari contribuiscono ad amplificare il senso di disperazione e infelicità dei personaggi.

- L’atto unico, ambientato in un luogo imprecisato del Mediterraneo, scelto come teatro del dramma dell’amore fra un uomo e una donna, amore incompreso, ucciso dalla paura e dai dubbi, cattura con forza lo spettatore, disorientandolo inizialmente con l’uso del siciliano, arcaico, potente e a tratti incomprensibile che impone un’attenzione fuori dal comune e che, forse, necessitava dell’uso di qualche parola specificatamente evocativa della calda terra delle passioni per restituirne l’atmosfera pregna del profumo degli agrumi, per rendere maggiormente esplicito il tributo di Lo Cascio alla sua natìa Sicilia, terra di passioni violente e aspre.

- Desdemona nell’esprimersi in italiano rappresenta una vera oasi di pace, una carezza per il cuore e l’anima, metafora della dolcezza e della chiarezza. Alla rappresentazione del tema dell’amore e dell’odio, del rapporto fra l’uomo e la donna, dell’accettazione o del rifiuto dell’altro, il pubblico ha manifestato una calorosa accoglienza con lunghi e ripetuti applausi anche a scena aperta.

Prodotto dal Teatro Stabile di Catania ed Emilia Romagna Teatro Fondazione, Otello replicherà al Teatro Quirino fino a domenica .29 marzo.

PATRIZIA SQUILLANTE



 



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