Grande attesa su RAI 1 per la nuova fiction che andrà in onda martedì 20 e mercoledì 21con Beppe Fiorello per la regia di Enzo Monteleone.
La tragedia di una guerra che l’Italia visse da lontano, senza troppi coinvolgimenti, date anche le condizioni politiche del momento (anno 1992) che vide le stragi di Capaci e di Via D’Amelio, nonché il fenomeno Mani Pulite, viene ora riproposta in tutta la sua durezza, ma con una luce di speranza che nasce dal sorriso di una bambina salvata dalla distruzione della città.
Tratta dal libro “Non chiedere perché” di Franco di Mare, inviato speciale a Sarajevo, la fiction di Rai 1, come ci conferma la Dott. Andreatta, è stata voluta da Beppe Fiorello che era rimasto entusiasta dalla descrizione delle vicende vissute dal giornalista e, soprattutto, dal salvataggio della piccola Malina, un’orfanella di soli 10 mesi e della successiva adozione da parte dello stesso Di Mare.
Una storia commovente ed altamente umana, sullo sfondo di episodi sanguinosi e terribili che gettarono un velo di profonda tristezza sul paese, amarezza che ancora oggi si legge nello sguardo della popolazione.
Il regista Monteleoni cui Fiorello aveva proposto la realizzazione della fiction, condivise con interesse l’idea di portare sugli schermi televisivi un episodio così commovente e singolare che avrebbe certamente incontrato l’approvazione e il coinvolgimento di un vasto pubblico.
Tra gli episodi più toccanti: l’uccisione di un anziano al mercato che si fa da scudo per difendere la folla, o il ritrovamento della piccola e le difficoltà burocratiche incontrate per ottenerne l’adozione.
Non sono mancate alcune curiosità, come il dover attendere, da parte di tutta la troupe, il risveglio della bambina o l’orario dei suoi pasti per girare alcune scene o la difficoltà del primo contatto di Malina con Fiorello che non aveva mai incontrato prima di allora….
Il cast presente alla conferenza stampa si dichiara felice di aver potuto girare una fiction così bella, dal protagonista Fiorello a Luca Angeletti (operatore con Di Mare nella realtà della guerra), a Emanuela Grimalda( la Direttrice dell’Orfanatrofio), dal regista e dai produttori.
Molte lodi a Franco Di Mare per il suo impegno non comune di inviato di guerra, esperienza che ora non ripeterebbe, dato che sarebbe attualmente pericolosissimo e non più accettabile un rischio così azzardato, in un momento di forte tensione internazionale che coinvolge il mondo intero.
Restiamo in attesa di vedere “L’Angelo di Sarajevo” e di assistere ad un incontro che, come afferma il reale protagonista della emozionante vicenda “ ha cambiato la propria vita”.