Il film di Asia Argento ci presenta una famiglia, a dir poco, disastrata: un padre (Gabriel Garko) che pensa soltanto alla sua carriera di attore, in attesa del grande lancio, una madre stravagante ( Charlotte Gainsbourg) che colleziona in casa una serie di boy friends e tre figlie nate da diverse unioni che si detestano e litigano tra di loro.
Il tutto in un clima di ordinaria violenza, disordine ed incomunicabilità assoluta.
Aria ( la protagonista) è la figlia più sensibile ed incompresa. E’ odiata dalle sorelle, non sopportata dal padre e dalla madre e, dopo la separazione dei genitori, spedita come un pacchetto dalla casa materna a quella paterna da cui viene regolarmente cacciata per la strada, anche di notte, con tutti i pericoli che ne conseguono.
L’unica sua consolazione è un gatto nero trovato per caso, anche perchè, a scuola, ove risulta essere la prima della classe, la ragazza è invidiata dalle amiche e spesso derisa.
Una vita d’inferno, si potrebbe dire, senza pietà e senza speranza da cui Aria cerca disperatamente di evadere con la ricerca giornaliera di sopravvivere a continue vessazioni che, alla fine, la porteranno a gesti estremi.
Il film, interpretato magistralmente dalla giovanissima Giulia Salerno, è un ritratto spietato di una società reale e comune ai giorni nostri. La crisi della famiglia come punto di riferimento aumenta di giorno in giorno e i figli sono le prime vittime di un disfacimento morale inarrestabile.
Nel caotico disordine della famiglia del film, sono i genitori i soggetti da educare e migliorare, mentre la piccola “incompresa” è capace di dare loro lezioni di amore e di generosità mal corrisposti.
La storia di Aria non ci lascia indifferenti e può contribuire, se non altro, a farci riflettere sui pericoli di un decadimento generale e progressivo cui ognuno di noi partecipa consapevolmente o meno e sul ruolo della famiglia che andrebbe protetto e salvaguardato.