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Rubrica: EDITORIALI


TRA I DUE LITIGANTI....

EDITORIALE MAGGIO 2010
sabato 1 maggio 2010 di ALICANTE

Argomenti: Politica


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Dice un noto proverbio: “In una società, uno è poco, due sono troppi”, sottolineando le difficoltà che si incontrano quando si devono condividere idee, decisioni, progetti; anche nel matrimonio, si va avanti solo se uno dei coniugi abbozza e cerca di smussare gli aspetti più controversi dell’altro, altrimenti si finisce con il litigare continuamente.

Figuriamoci se si è in “tre” e soprattutto, ci si trova a condividere un partito di grandi dimensioni che riunisce gruppi diversissimi per storia, tradizioni, idee e programmi.

Inutile nascondere agli occhi del grande pubblico e degli elettori la difficile convivenza; prima o poi le crepe escono allo scoperto.

Fin dai primi giorni seguenti il celebre criticato “predellino”, si notava la differenza tra l’approvazione incondizionata di Bossi alla creazione del PDL e lo scarso entusiasmo e la diffidenza di Fini e di gran parte degli ex AN ad abbandonare il loro vecchio partito per immettersi in un altro decisamente più vasto e vincente, ma che, sicuramente, avrebbe dovuto sottostare al volere dei più, o meglio, alle decisioni di un grande capo indiscusso.

D’altronde, non c’erano molte possibilità di scelta… fini%20e%20berlusconi_280xFree

Bastava comunque notare l’espressione del viso di Gianfranco Fini al Congresso che sanzionava il nuovo PDL, per scorgervi un certo imbarazzo, se non un timore che l’intesa non sarebbe durata a lungo.

I fatti successivi lo avrebbero ampiamente dimostrato, mentre il rapporto PDL-Lega resisteva e resiste attualmente, ad ogni costo.

In tutta questa storia, ciò che meraviglia di più è che la luna di miele tra Bossi e Berlusconi che continua ormai da anni, non è dovuta ad un ossequioso servilismo del capo leghista al Premier, ma addirittura avviene il contrario…

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Gianni Letta

Se esaminiamo l’assurdo di tale posizione, (dal momento che Berlusconi non obbedisce a nessuno, ma solo a se stesso), constatiamo che probabilmente, il timore di perdere un tale alleato indispensabile per la vittoria unitaria e di rinunciare ai suoi suggerimenti e consigli “da esperto militante”rappresentano per Berlusconi un vincolo indissolubile ed indiscutibile.

Non dimentichiamo che il Cavaliere proviene dal mondo economico e che non è facile, se non impossibile, diventare uomo politico tutto d’un tratto, inventandosi idee e strategie tout court.

Per lo stesso motivo, il Premier non fa un passo senza la presenza o la consultazione con Gianni Letta, uomo colto e diplomatico che spesso riesce a tenere a freno la ben nota esuberanza del suo capo.

Su tutto questa complessa situazione, un personaggio come Fini non può certamente stare a guardare senza intervenire.

Da tempo, il presidente della Camera ha dichiarato il proprio dissenso davanti a proposte di legge alquanto discutibili, facendo andare su tutte le furie chi non ammette critiche e suggerimenti.

Quale è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso?

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BOSSI JUNIOR

BERL_BOSSI

La cena di Arcore tra Berlusconi, Bossi e…il figlio di quest’ultimo, noto per il suo ripetuto successo scolastico, incontro in cui si discutevano strategie e importanti decisioni per il nostro Paese, senza che il cofondatore del PDL Gianfranco Fini fosse stato avvertito o convocato.

Ed inoltre, la presentazione di un progetto di riforma costituzionale presentato in proprio dal ministro Calderoli al presidente della Repubblica (sic!); azione che oltre ad essere incredibile risulta addirittura comica.

E “alle comiche finali” come dichiarò Fini, dopo il discorso a Milano del celebre predellino, si è giunti.

Si tratta ora di vedere…come andrà a finire!...

 

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