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ESCHER TORNA A ROMA CON UNA GRANDE MOSTRA

A PALAZZO BONAPARTE
sabato 4 novembre 2023 di Roberto Benatti

Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Dal prossimo 31 ottobre, a 100 anni dalla sua prima visita nella Capitale avvenuta nel 1923,

Olandese inquieto, riservato e indubbiamente geniale, Escher è l’artista che, con le sue incisioni e litografie, ha avuto e continua ad avere la capacità unica di trasportarci in un mondo immaginifico e impossibile, dove si mescolano arte, matematica, scienza, fisica e design.

Artista scoperto in tempi relativamente recenti, Escher ha conquistato milioni di visitatori nel mondo grazie alla sua capacità di parlare ad un pubblico molto vasto. Escher è amato da chi conosce l’arte, ma anche da chi è appassionato di matematica, geometria, scienza, design, grafica. Nelle sue opere confluiscono una grande vastità di temi, e per questo nel panorama della storia dell’arte rappresenta un unicum.

La mostra di Roma si configura come un evento eccezionale che presenta al pubblico, oltre ai suoi capolavori più celebri, anche numerose opere inedite mai esposte prima.

Un’antologica di circa 300 opere che comprende l’ormai iconica Mano con sfera riflettente (1935), Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938), la celebre serie degli Emblemata, e tantissime altre.

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Self portait

L’opera "Mano con sfera riflettente" è una delle opere più iconiche dell’artista olandese, famoso per le sue opere di grafica artistica e matematica. Questa incisione su legno è stata realizzata nel 1935 ed è un esempio straordinario della capacità di Escher di mescolare abilmente l’arte con la geometria.

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Hand with reflecting sphere

L’opera raffigura una mano sinistra che tiene una sfera di vetro trasparente con una sfera più piccola al suo interno. La mano sembra emergere dallo sfondo, dando l’illusione di tridimensionalità. Ciò che rende questa opera così affascinante è l’uso del concetto di riflessione e della simmetria. La sfera riflettente mostra una riflessione distorta della mano e della sfera interna, creando un effetto visivo complesso. Il significato di questa opera è aperto all’interpretazione e può essere affrontato da diversi punti di vista Maestro dell’illusione ottica e della prospettiva, ci suggerisce uno sguardo nuovo sulla nostra percezione del mondo che può essere fuorviante e soggetta a inganni. Tuttavia incorpora principi matematici complessi nei suoi lavori lasciando intravedere la sua abilità di fondere diverse discipline.

L’opera potrebbe riflettere anche l’idea del paradosso dell’esistenza umana. La mano che tiene la sfera rappresenta il nostro desiderio di comprendere il mondo, ma la sfera riflettente ci mostra una realtà distorta, suggerendo che la conoscenza umana può essere limitata e soggetta a distorsioni. La mostra inizia con una sezione dedicata agli inizi della carriera di Escher, influenzati dall’Art Nouveau. Questo stile si riflette nelle sue prime opere caratterizzate da forme sinuose, ornamenti decorativi ispirati alla natura, e raffigurazioni realistiche di fiori e insetti. Durante i suoi viaggi in Italia tra il 1922 e il 1935, Escher iniziò a combinare dettagli naturali con prospettive insolite, anticipando i paradossi prospettici e illusioni ottiche che divennero parte della sua maturità artistica.

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Portrait of Escher-umiker-Jetta

Questa sezione include anche le 28 xilografie dal libro "XXIV Emblemi," in cui Escher lavorò come illustratore. Gli "Emblemata" sono un’importante fase della sua carriera artistica in cui ha esplorato temi satirici, morali e filosofici attraverso immagini e testi brevi. Questa serie rappresenta un capitolo interessante nella sua evoluzione artistica prima di dedicarsi completamente alle opere di grafica artistica e matematica che lo hanno reso famoso.

Nel 1936, durante una visita all’Alhambra in Spagna, Escher si ispira alle decorazioni geometriche moresche, spingendolo ad interessarsi alle tassellature. Le tassellature sono modi di suddividere il piano senza sovrapposizioni o spazi vuoti, utilizzando figure geometriche ripetute. Escher crea un catalogo di 137 acquarelli con 17 tipi di simmetrie per creare tassellature e metamorfosi. Questo diventa un tratto distintivo nella sua arte, combinando fantasia, geometria e soggetti figurativi in scene astratte e illusionistiche.

Inoltre, a impreziosire il percorso espositivo, anche una ricostruzione dello studio che Escher aveva a Baarn in Olanda che, qui a Roma, espone al suo interno i vari strumenti originali coi quali il Maestro produceva le sue opere e il cavalletto portatile che lo stesso Escher portò con sé nel suo peregrinare per l’Italia.

La seconda sezione della mostra si concentra sul periodo in cui Escher visse in Italia dal 1922 al 1935, principalmente a Roma. Qui, fu influenzato dall’ambiente artistico e storico, seguendo le lezioni di storia dell’arte e unendosi al Gruppo Romano Incisori Artisti. La città di Roma ispirò molte delle sue opere, inclusa una serie di xilografie descritte come "Notturni romani". Questo periodo fu cruciale per la sua crescita artistica. Dopo aver lasciato l’Italia nel 1935 a causa dell’oppressione fascista, si trasferì in Svizzera e successivamente nei Paesi Bassi. Tuttavia, il legame con l’Italia rimase forte, e il paesaggio italiano continuò a influenzare le sue opere, anche quando si avvicinò a soggetti astratti. La mostra in Italia gli diede un’importante esposizione artistica e contribuì alla sua evoluzione come artista, sebbene dovesse lasciare il paese a causa del clima politico sfavorevole.

Le notti passate a disegnare, seduto su una sedia pieghevole e con una piccola torcia appesa alla giacca, sono annoverate da Escher tra i ricordi più belli di quel periodo.

Nella quarta sezione della mostra, si esplora il tema delle metamorfosi, iniziato da Escher nel 1937. Le metamorfosi coinvolgono la trasformazione di figure attraverso la concatenazione di diverse tassellature, che rappresentano una suddivisione regolare del piano. Escher crea un universo in cui figure astratte si trasformano progressivamente in forme animate e viceversa. Un esempio significativo è la xilografia "Metamorfosi II" (1939-1940), in cui una lucertola può diventare una cella di alveare, un pesce può trasformarsi in uccello e così via. Talvolta, le metamorfosi combinano elementi antitetici, come giorno e notte o bene e male, intrecciando gli opposti in una singola composizione. Questo approccio alla suddivisione infinita del piano è influenzato dallo studio delle tassellature e delle metamorfosi, e lo aiuta a rappresentare l’illimitato nelle sue opere, come dimostrato nei lavori come "Limite del cerchio I-II-II-IV" basati sugli spunti forniti dallo studioso di geometria H.S.M. Coxeter.

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Relativity

Nella sesta sezione della mostra, si esplorano i paradossi geometrici presenti nel lavoro di Escher. Le sue conoscenze matematiche erano principalmente basate su una comprensione visiva ed intuitiva. Le sue opere presentavano distorsioni prospettiche che sembravano plausibili a prima vista ma che in realtà erano impossibili, creando illusioni ottiche. Nel 1954, le sue stampe furono esposte al Congresso Internazionale dei Matematici ad Amsterdam, e da quel momento iniziò un dialogo con matematici e cristallografi che influenzò la sua ricerca su strutture impossibili e la rappresentazione dell’infinito. Questa sezione mette in luce come Escher abbia cercato di rappresentare situazioni apparentemente coerenti ma impossibili in alcune delle sue opere più famose, come "Salire e Scendere," "Belvedere," "Cascata," "Galleria di stampe" e "Relatività." Questi capolavori riflettono il complesso rapporto tra Escher e la matematica, la geometria e il tema della riproduzione grafica dell’infinito.

Nella settima sezione della mostra, vengono presentate le opere commissionate a Escher nel corso degli anni. Queste includono ex libris, biglietti d’auguri, loghi, francobolli e articoli pubblicitari. Escher fa un ampio uso delle tassellature in queste opere, ottimizzando il processo creativo attraverso la ripetizione di elementi figurativi. Questa sezione mette in luce il lato pratico e commerciale del suo lavoro. Nell’ottava sezione, la popolarità dell’artista cresce a partire dagli anni ’50, e le sue connessioni con il mondo scientifico e accademico gli procurano articoli e recensioni in varie riviste. Tuttavia, negli Stati Uniti, il movimento hippy si appropria delle sue opere, trasformandole in poster e magliette psichedeliche. Questa sezione mostra come Escher influenzi ancora artisti, musicisti, pubblicitari e fumettisti con il suo linguaggio artistico avanguardistico. La sua passione per le tassellature e la creazione di concetti impossibili e paradossali continua a essere una fonte d’ispirazione per lo sviluppo artistico in diversi settori.

La mostra Escher rientra nel progetto “L’Arte della solidarietà” realizzato con Komen Italia, charity partner della mostra. Unire l’arte con la salute, la bellezza con la prevenzione: è questa l’essenza di un progetto che vede il colore rosa della Komen Italia fondersi con i capolavori esposti nelle mostre.

Nel concreto, una parte degli incassi provenienti dalla vendita dei biglietti di ingresso della mostra verrà devoluta da Arthemisia per la realizzazione di specifici progetti di tutela della salute delle donne.

La mostra è senza dubbio un’occasione unica per immergersi nell’affascinante mondo di un artista straordinario. Attraverso le diverse sezioni della mostra, avrete l’opportunità di esplorare l’evoluzione della sua carriera, dalle influenze dell’Art Nouveau al suo lavoro matematicamente complesso con illusioni ottiche e paradossi geometrici.

La straordinaria abilità di Escher nel combinare arte, geometria e matematica offre un’opportunità unica di riflessione e ispirazione. Al visitare questa mostra, potrete scoprire come la sua mente creativa ha sfidato i limiti della percezione umana, creando opere che sono tanto affascinanti quanto sorprendenti.

Le opere dimostrano l’importanza della precisione, della dedizione e dell’innovazione nella creazione artistica. Oltre a ispirare gli artisti contemporanei, le sue opere offrono lezioni preziose su come affrontare problemi creativi e superare ostacoli apparentemente insormontabili.

Inoltre, le opere di Escher rappresentano un invito alla riflessione sulla complessità del nostro mondo e sulla nostra percezione della realtà. Ci insegnano a guardare oltre le apparenze e a esplorare nuove prospettive, sia artistiche che nella vita di tutti i giorni.

Invitiamo tutti a prendere parte a questa straordinaria esperienza artistica e a scoprire il mondo unico di M.C. Escher. Una visita alla mostra vi ispirerà, vi sorprenderà e vi lascerà con una nuova prospettiva sulla bellezza e la complessità dell’arte e del mondo che ci circonda. Non perdete l’opportunità di immergervi nelle opere di questo genio e di portare a casa un po’ di quella magia con voi.

Sito www.mostraescher.it www.mostrepalazzobonaparte.it www.arthemisia.it Social e Hashtag ufficiale @arthemisiaarte @mostrepalazzobonaparte

 

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