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EFFETTO NOTTE: IL NUOVO REALISMO ITALIANO

Opere dalla collezione di Tony ed Elham Salamé
venerdì 19 aprile 2024 di Patrizia Cantatore

Argomenti: Mostre, musei, arch.


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Alla Gallerie Nazionali di Arte Antica - Palazzo Barberini dal 14 aprile – 14 luglio 2024

Dal 14 aprile e fino al 14 luglio 2024 le Gallerie Nazionali di Arte Antica ospitano la mostra Effetto notte: Nuovo realismo americano, a cura di Massimiliano Gioni e Flaminia Gennari Santori, più di 150 opere, provenienti dalla collezione di Aïshti Foundation, una delle più importanti istituzioni di arte contemporanea sulla scena internazionale, fondata 25 anni fa dall’imprenditore italo-libanese Tony Salamé e dalla moglie Elham. Il titolo “Effetto notte” - Day For Night - è preso da un’opera dell’artista newyorkese Lorna Simpson, si tratta di un trucco cinematografico che consente di filmare scene notturne durante il giorno, titolo reso celebre da un film di Francois Truffaut del 1973: in francese l’effetto notte si chiama “Nuit Américaine” (notte americana) una visione che richiama le visioni in chiaroscuro di questi artisti che negli ultimi decenni hanno tentato di catturare la realtà dell’America nella sua complessità.

Tra le opere di artisti attivi negli Stati Uniti che la mostra esporrà troviamo: Cecily Brown, George Condo, Nicole Eisenman, Urs Fischer, Wade Guyton, Julie Mehretu, Richard Prince, Charles Ray, David Salle, Dana Schutz, Cindy Sherman, Lorna Simpson, Henry Taylor, Christopher Wool e molti altri, le cui opere si confrontano con il concetto di realismo e la rappresentazione della verità.

La mostra offre uno spaccato dell’arte americana degli ultimi decenni, in particolare sulle opere di artisti il cui lavoro si confronta con la questione cruciale del realismo e della rappresentazione della verità. Nell’esposizione, opere di giovani artisti emergenti che stanno sperimentando nuovi approcci alla figurazione, sono presentate accanto al lavoro di importanti predecessori che hanno anticipato gli accesi dibattiti sui temi del verismo e della rappresentazione.

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L’originale collocazione è l’opportunità per mettere a confronto queste istanze, proprio nelle Gallerie Nazionali di Arte Antica che raccolgono e rappresentano la più ampia collezione al mondo di pittura caravaggesca, ovvero opere di quegli artisti che, giunti a Roma da tutta Europa all’inizio del Seicento, partendo dalla rivoluzionaria visione di Caravaggio, introducono una nuova rappresentazione naturalistica della realtà, dando vita a quello che si può considerare, per la prima volta su scala europea, un vero movimento artistico internazionale. La progressiva erosione del concetto di verità ha contraddistinto la cultura americana negli ultimi anni e coincide paradossalmente con il ritorno alla figurazione da parte di numerosi artisti contemporanei. Mentre concetti quali alternative facts e post-truths si sono fatti largo nell’opinione pubblica americana e molti artisti hanno intrapreso una riflessione complessa sul concetto di realismo, soprattutto nella pittura.

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Il percorso si snoda in dodici sale dello Spazio Mostre al piano terra e prosegue negli spazi più emblematici del museo, come alcune sale monumentali del piano nobile – Atrio Bernini, Sala Ovale, Sala Marmi e Atrio Borromini – per concludersi nel cosiddetto Appartamento del Settecento, un interno rococò unico a Roma, al secondo piano di Palazzo Barberini, che grazie alla mostra verrà aperto per la prima volta al pubblico in maniera continuativa. Tra scenografici ambienti barocchi ed eccentrici interni settecenteschi, ci troviamo davanti ad un’occasione unica per conoscere ed esplorare gli sviluppi più recenti dell’arte negli Stati Uniti, visti attraverso una delle collezioni più importanti degli ultimi decenni, in un dialogo continuo con l’arte e l’architettura di Palazzo Barberini.

 

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