Spettri è considerato il dramma tra i più significativi di Henrik Ibsen, nella versione in scena al Quirino con la regia di Rimas Tuminas ha quale interprete la magistrale Andrea Jonasson, stella del Burgtheater di Vienna e moglie di Giorgio Strehler di cui è stata musa per tanti fondamentali spettacoli che veste i panni di Helene Alving.

Torna dopo diversi anni di assenza, sulla scena del teatro italiano ed ha dichiarato di essere felice di calcare le scene italiane, soprattutto con un regista che «…ama il metodo Stanislavskij e preferisce il palcoscenico sgombro, sul quale noi attori, con il nostro corpo, dobbiamo cercare di esprimere tutto ciò che questi infelici, tormentati personaggi si portano dentro: come una radiografia della coscienza in cui c’è solo tristezza».

Considerato una commedia sociale, o più propriamente, un dramma borghese, mescola come i grandi miti della tragedia greca, incesto, follia, verità terribili dopo anni di menzogne. Ambientato in un’allucinata campagna norvegese, resa grigia e stagnante, come l’animo dei personaggi, da una pioggia battente; un luogo in cui il sole e il calore arrivano inutilmente e sempre troppo tardi. Quello di Ibsen è un realismo che svela l’ipocrisia della morale borghese, fondata sul perbenismo e sulla religiosità di facciata.

La storia si sviluppa intorno allo reincontro/scontro tra Helene (interpretata dalla Jonasson) e suo figlio Osvald (Gianluca Merolli), che porta a galla vecchi peccati di famiglia.

Rimas Tuminas

Come ha dichiarato il regista: «La verità è la cosa più difficile da rivelare e in questa produzione è ben rappresentato non solo il disvelamento di segreti familiari, ma anche l’esternazione dei fantasmi che si nascondono e vivono dentro tutti noi». Gli “spettri” appunto, qui rappresentano le illusioni che le persone costruiscono a partire dalle proprie debolezze, glorificando le nostre paure e lodando i nostri carnefici facendone simulacri. I “fantasmi” sono le menzogne nelle quali decidiamo di vivere e trasmettere ai nostri figli.

Le illusioni crollano sotto la luce della cruda verità, l’immagine della famiglia ideale si frantuma rivelando ciascun membro per ciò che è. Helene dovrà riconquistare la propria indipendenza attraverso il superamento delle illusioni, sia come donna che come madre, aprendo il futuro verso l’unica strada possibile quella della libertà. Ibsen seppe delineare tra i personaggi femminili più potenti e straordinari del mondo teatrale, la protagonista è una donna che finalmente vede e agisce con coraggio, svela le menzogne ed è infallibile nel giudizio, dopo aver vissuto nella menzogna finalmente è capace di sacrificare tutto in nome della verità.

Spettri. Rimas Tuminas

Bellissima la scenografia con un fondale specchiante che oscilla nei momenti di tensione clou della scena, così come l’oscurità illuminata da lievi sprazzi di colore vivo ad indicare quanto le passioni sono state soggiogate. Bravi tutti gli attori, merita insieme alla Jonasson, una menzione speciale Luca Merolli e Eleonora Panizzo nel ruolo di Regine.