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UNA FAMIGLIA DELLA BORGHESIA IN SCENA ALL’ELISEO


mercoledì 28 ottobre 2009 di Carlo Vallauri

Argomenti: Teatro


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Una novità di Cristina Comencini

Cristina Comencini torna con Est-Ovest all’interno di una famiglia della borghesia romana, vista non attraverso l’ironica osservazione delle figlie che ripetono – a distanza di vent’anni – gli stessi luoghi mentali delle madri (come nel caustico Le due partite), bensì mediante un tentativo di più intima immedesimazione umana. Figura centrale è una signora di età matura che ormai vive sola con una badante ucraina in un grande appartamento, dalle cui mura, giorno per giorno, spariscono i quadri venduti, mentre i figli (alle prese con i loro problemi di lavoro incerto) e nipoti (della generazione muta e gestuale) la festeggiano per il compleanno, pur tra finzioni ed ipocrisie. Alla conversazione in quell’incontro familiare l’autrice-regista sembra voler far partecipare anche il pubblico verso il quale gli attori continuamente si rivolgono (dal punto di vista della rappresentazione la trovata va comunque apprezzata) ma solo nel secondo tempo gli spettatori si rendono conto che al centro della commedia è la misteriosa sparizione di un’altra nipote, da tempo lontana, e delle cui sorti si cercava di tacere con la nonna.

Ed invece sarà questa a rivelare di averla seguita ben più degli altri parenti: il “segreto” di Isabella sarà destinato a rimanere tale, segno della impossibilità di penetrare nel profondo delle coscienze, degli assenti come dei presenti in scena. Forse questa conclusione amara delude gli spettatori che in genere preferiscono di comprendere le cose più semplici senza perdersi nei meandri del “non risolto”. Ma proprio in questa conclusione aperta – come è oggi la società in cui viviamo – è il segno della fragilità di creature umane, tese nell’aspirazione a seguire le proprie vocazioni. La famiglia presentata dalla Comencini è composta da persone di talento (come quella nella quale l’autrice è cresciuta, ma – si può osservare – fortunatamente con risultati ben diifferenti). Ben caratterizzate le piccole vicende quotidiane come l’anelito a dare il meglio di sé anche se la realtà esterna, a Est come a Ovest, non lascia molte speranze.

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rossella-falk

Rossella Falk è l’interprete ideale per rendere un personaggio spigoloso, apparentemente convenzionale, ma al fondo dotato di una sana interiore saggezza e preveggenza come erano le madri di una volta, e – confidiamo – anche le attuali. Gli altri attori, rendono le suggestioni del party familiare, con Luciano Virgilio nella parte del fratello, Claudio Bigaghi, Danela Piperno ed Elisabetta Arosio. Da segnalare infine la correlazione, dal punto di vista del costume, tra una parte del pubblico presente e i personaggi in scena.

Carlo Vallauri

 

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