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Copertina libro

Pompei. L’arte di amare (Ed. 24 Ore cultura),

Pompei. L’arte d’amare


lunedì 17 settembre 2012 di Achille della Ragione

Argomenti: Recensioni Libri
Argomenti: Architettura, Archeologia
Argomenti: Cinzia Dal Maso


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L’affascinante libro di Cinzia Dal Maso ci accompagna in un intrigante passeggiata tra lupanari, orge e festini licenziosi, che caratterizzano la vita della città licenziosa per antonomasia: Pompei.

Siamo debitori ai Borbone, che organizzarono una minuziosa campagna archeologica, per la riscoperta di una città rimasta per quasi due millenni sotto la lava del Vesuvio.

Manovali ed operai, scavando, ritrovavano in continuazione falli di ogni foggia e dimensioni, di bronzo, di pietra, di ceramica, una vera e propria invasione, mentre statuette e mosaici mostravano Mercurio, Dioniso e naturalmente Priapo con attributi virili smisurati (figg. 1-4).

I campanelli delle case: i Tintinnabula erano costituiti da una serie di falli assemblati con armonia. (fig. 5)

I costumi e la cultura erano agli antipodi della nostra, sessuofobica e repressiva, dovuta a due millenni di mortificazione del corpo, di divieti religiosi e di senso del peccato, che ci fanno sbirciare con occhio malizioso le gioiose manifestazioni di esuberanza erotica che la lava ci ha restituito intatti.

Percorrendo le vecchie case sembra che dal nulla compaiano satiri eccitati e ninfe focose, checche patrizie e giovani marchettari.

Il mito di Pompei attrasse a migliaia i viaggiatori del Grand Tour, fino a quando Francesco I di Borbone non decise di rinchiudere gli oggetti più licenziosi, dando luogo al mitico Gabinetto Segreto, deludendo le torme di archeologi e raffinati voyeurs, che dovevano contentarsi di apprezzare nella casa dei Vetti o nei pochi lupanari rimasti aperti la conturbante visione di prorompenti amplessi plurimi (figg. 6-10).

A Pompei vi erano più bordelli che panifici, tenendo conto che oltre alle esigenze degli indigeni, la città era meta di villeggiatura di ricchi patrizi dediti alla crapula e di marinai che scendevano a terra dopo mesi di astinenza forzata.

Si possono ancora leggere significative scritte: "Ballerine e danzatrici cantano tra gemiti e sussurri e si abbassano a terra agitando le natiche".

Un libro divertente ed istruttivo da leggere sotto l’ombrellone e per chi volesse approfondire l’argomento consiglio di digitare su internet "Curiosità nel Gabinetto Erotico" un mio piccolo saggio sul tema.

 

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