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Rubrica: EDITORIALI


EDITORIALE DICEMBRE 2010


mercoledì 1 dicembre 2010 di Silvana Carletti

Argomenti: Opinioni, riflessioni
Argomenti: Poesia


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“Mo’ vene Natale, mo’ vene Natale, me leggo u giurnale e me vado a cuccà…” cantava Carosone e mai, come quest’anno, tali parole appaiono veritiere ed attuali.

La crisi economica ha colpito i ceti più deboli e numerosi e risulta veramente difficile pensare alle prossime feste con ottimismo ed allegria, quando nelle famiglie ci sono persone licenziate o disoccupate ed è un problema quotidiano sbarcare il lunario.

Ma in questa situazione generale difficile e precaria, incredibilmente, avviene spesso che vengano rivalutati i valori morali e sociali, che si abbandonino sprechi e spese inutili per concentrarsi sull’indispensabile, trovando più tempo per riflettere sui rapporti umani, sui sentimenti e sul significato della vita.

Dovrebbe essere proprio questo lo spirito del Santo Natale, ricorrenza innanzi tutto religiosa e cristiana, più che effimera e mondana.

Lontani dalla pazza folla, sarà facile trovare un momento di introspezione e di ritrovata bontà….come ci ispira il “Natale” di un grande poeta:

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NATALE

di Giuseppe Ungaretti


Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

Napoli, il 26 dicembre 1916

P.S.

Immagine del Presepio di Federico Barocci detto il Fiori
(Urbino, 1535? – Urbino, 30 settembre 1612)
Dalla copertina posteriore di Scena Illustrata del Dicembre 2000


 

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