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MUSICA IN LIBERTÀ, di Matteo Manzitti

Ovvero musica e creatività
domenica 22 ottobre 2023 di Giovanna D’Arbitrio

Argomenti: Recensioni Libri


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Musica in libertà- La creatività come base della formazione musicale, un libro di Matteo Manzitti (pubblicato da Ed. Curci, 2023, nella collana Correnti, curata da Carlo Boccadoro), delinea un nuovo approccio educativo che mira in particolare alla creatività, utilizzando attività musicali di carattere ludico e improvvisativo, in cui si fa musica prima ancora di impararne le regole, secondo l’idea che la scuola debba essere per gli alunni uno spazio di libertà in cui formarsi lontano dalla frenesia del sistema economico e produttivo.

L’autore qualche mese fa ha vinto Premio Abbiati per la Scuola e il fondatore Giancarlo Passarella ha affermato quanto segue: “Tutto il mio rispetto per questo giovane compositore e direttore d’orchestra: da più di dieci anni cura il festival Le strade del suono, ma ha anche ideato i progetti Compositori in erba (dedicato alla composizione nella scuola primaria) e Incanto fonico, destinato agli studenti della scuola secondaria di secondo grado)”. Il libro si rivolge in particolare ai docenti di musica, ma anche a educatori e genitori.

Il libro viene così presentato: “Lontano dagli occhi – e dalle orecchie – degli adulti, i ragazzi talvolta compongono musica, ricorrendo a quella creatività spontanea che permette loro di esprimersi senza i condizionamenti di una grammatica codificata. Questo volume delinea un nuovo approccio alla formazione musicale, assegnando al gioco un ruolo da protagonista: Matteo Manzitti immagina e racconta attività musicali di carattere ludico e improvvisativo, in cui si inizia a fare musica – nel duplice significato di crearla ed eseguirla insieme – prima ancora di impararne le regole grammaticali. Secondo l’idea che la scuola debba essere anzitutto attività piacevole e disinteressata, spazio sottratto alla frenesia del sistema economico e produttivo – in breve, spazio di libertà.

Il libro è introdotto dalla Prefazione di Fabio Vacchi che conclude affermando: “Ricordiamolo, la musica fa parte dell’umano e può aiutare le prossime generazioni a rinnovare una prossima civiltà in cui il corpo del suono si leghi al nostro, e la natura abbracci tutti i suoi abitanti. Una musica per diventare più forti e gentili, più consapevoli, più inclusivi ed empatici verso le diversità di linguaggi, tradizioni, generazioni, atteggiamenti, predisposizioni. Dove il giudizio si formi, libero dal pregiudizio”

Segue una dedica a Boris Parema “che è sceso dalla punta della piramide in cerca di nuove domande ”che ci predispone alla lettura di numerosi e brevi paragrafi (non capitoli) su un’infinita varietà di temi che catturano l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina per le idee innovative, nonché per qualche battuta ironica che suscita un sorriso. Personalmente ho apprezzato le pagine dedicate al “Silenzio” (da pag 20 a pag.24), i paragrafi “Giocare con gli strumenti”(pag.46), “Dare la parola ai bambini”(pag. 79), Comporre (pag83). Concludono il libro i rigraziamenti, una bibliografia e una sitografia. Tengo a far conoscere ai lettori che Matteo Manzitti, docente, scrittore, direttore d’orchestra e compositore, nonché laureato in scienze politiche, è mio nipote, figlio dell’avvocato genovese Cesare Manzitti e della mia cara sorella, la compianta Lucia D’Arbitrio, anche lei nota a Genova per il suo impegno in tante battaglie coraggiose.

Matteo ha studiato composizione al Conservatorio di Genova con Carlo Galante, poi si è trasferito al conservatorio di Milano dove ha completato gli studi sotto la guida di Fabio Vacchi. In seguito ha conseguito un Master sull’orchestrazione con Paolo Furlani a Firenze, prima di andare a Lugano per seguire i corsi dell’Advanced Master in Music Theory sotto la guida di Nadir Vassena. Ha studiato anche musica elettronica con Sylvane Sapir, teoria della composizione con Giovanni Verrando e analisi con Micheal Zink. Ha partecipato a varie Masterclass con Peter Maxwell Davies, Yuri Kasparov, Azio Corghi, Franck Bedrossian. L’interesse per la didattica musicale di base e in particolare per la didattica della composizione lo portò a formarsi con il più importante pioniere della pedagogia musicale, Boris Porena.

Ha approfondito inoltre tematiche relative alla filosofia della musica frequentando seminari di Jean Jacques Nattiez, Michelle Imberty, Gino Stefani e Gianluca Capuano. Ha studiato poi direzione d’orchestra con Yoichi Sugijama e Sandro Gorli. Ha scritto musica per il teatro in prosa, “Tucholsky Cabaret”, in prima nazionale al Teatro Hop Altrove di Genova, “Ceneri alle ceneri” per il teatro Franco Parenti di Milano e il teatro Massimo di Palermo, “Frida” per il Roma Fringe Festival. Ha scritto un’opera lirica, “Invisibili” sul tema dell’immigrazione che ha ottenuto il Patrocinio della Presidenza della Repubblica e dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite.

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L’Accademia Filarmonica Romana lo ha selezionato tra i 10 compositori per la commissione di un nuovo brano per pianoforte per l’ottobre del 2017. Nel Luglio del 2017 è andata in scena nel prestigioso festival Tete a Tete di Londra “Deeply”, opera per attrice, soprano e ensemble. Le sue opere sono state eseguite in vari paesi europei, Austria, Germania, Svizzera, Francia, Inghilterra. La sua musica è pubblicata da Sconfinarte, una delle più importanti case editrici italiane per la musica contemporanea. E’ direttore musicale dell’Eutopia Ensemble e direttore artistico de “Le Strade del Suono”, festival di musica contemporanea che si tiene nel territorio ligure e genovese.

La Fondazione Spinola Banna per l’arte gli ha dato l’incarico di sviluppare un progetto sulla composizione musicale nelle scuole elementari del Monferrato, mentre insieme a Daniela Morelli, Pilar Bravo e Federica Santambrogio, ha realizzato il progetto “Laboratorio Opera”, in cui una sua opera, scritta per essere eseguita da giovani studenti di musica, venne rappresentata nel prestigioso Piccolo Teatro di Milano. Nel 2017 si è tenuta la quarta edizione e il progetto stesso arriverà in Cina. Questa biografia si ferma al 2017. Per chi si voglia aggiornare sulle successive attività e composizioni può trovare tutte le informazioni su Google, sui social o su giornali cartacei.

Giovanna D’Arbitrio

 

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