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WIDOW CLICQUOT: LA STORIA DELLA DAMA DELLO CHAMPAGNE


venerdì 20 ottobre 2023 di Patrizia Cantatore

Argomenti: CINEMA, Film


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La storia è quella della prima imprenditrice di Francia la fondatrice del celebre Champagne Veuve Clicquot, Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot che, divenuta vedova suo malgrado, a soli ventisette anni prende in mano le redini dell’azienda del marito François Clicquot, fondatore dell’azienda di champagne, visionario e innovatore nella coltivazione.

Le vicende si svolgono nel periodo storico tra la fine del 700 e il 1815 segnato dalle guerre e dalla tirannia di Bonaparte. Ritratto della cosiddetta epoca dei Lumi, la storia corre su due binari: quello della storia d’amore romantica e dell’apprendistato di Barbe a condividere la passione per il vigneto e, quello del fallimento, del lutto e della sua trasformazione in imprenditrice in un’epoca nella quale secondo il Codice Napoleonico, le donne solo se vedove potevano continuare a gestire gli affari del defunto marito.

Il film è dunque la storia della volontà granitica e testarda di questa donna che porterà avanti l’azienda fondata dal marito, è la storia della sua lotta contro coloro che la osteggiano apertamente, dell’esperienza, delle fatiche, sensazioni, emozioni. È la volontà di portare avanti un sogno, quello di fondare una cantina di champagne unico e inconfondibile accettando l’onere, partecipando in prima persona, sporcandosi le mani, sperimentando e imparando, a dispetto degli uomini che la ritengono incapace, come il suocero o gli altri coltivatori della zona che sono calati come falchi per accaparrarsi quelle terre.

Barbe conquisterà il rispetto degli uomini che lavoreranno con lei ed il tempo le darà ragione, sotto la sua gestione e con le sue abilità di affarista, la compagnia divenne una delle principali in Francia ed una delle prime ad addizionare di lieviti e zuccheri il vino e ad utilizzare la tecnica del remuage, con la quale le bottiglie sono disposte su appositi cavalletti (pupitres), con il collo della bottiglia più in basso rispetto al fondo e ruotate periodicamente per fa depositare le fecce dei lieviti esausti prodotti dalla fermentazione in bottiglia sull’estremità interna del tappo, prima di questa invenzione la seconda fermentazione del vino per la creazione dello champagne dava un vino molto dolce con grandi bolle e torbido all’apparenza.

Il regista Thomas Napper, lascia che siano i luoghi e i personaggi a prendere lo spazio sulla scena, con grazia ed eleganza li segue muoversi tra le note calde del feuillage delle vigne in autunno che evocano il vermiglio della passione e poi nell’inverno gelido e imbiancato che sfocia nelle ombre dell’ossessione e del fallimento. La natura regola e sottolinea la vita dei protagonisti, ora è fonte di ispirazione e connessione, ora è matrigna e spietata.

Haley Bennet è convincente nell’interpretare questo personaggio sensibile, dall’apparenza fragile ma dalla volontà granitica, che saprà prendere il ruolo che il mondo vuole negarle, stringendolo con le mani e con i denti il suo sogno proiettandolo oltre la sua vita.

 

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