Gentile direttore,
Napoli dal cinquecento ad oggi possiede la maggior concentrazione di chiese al
mondo, ben più di quelle di Roma capitale della cristianità. Purtroppo da tempo
immemore un numero sempre crescente di edifici di culto è chiuso e le opere d’arte
contenute sono alla mercè di ladri e vandali; un fenomeno aumentato a dismisura con il terremoto del 1980, mentre i fondi a disposizione delle istituzioni sono praticamente inesistenti.
Un patrimonio di storia e arte che rischia di disintegrarsi. nello stesso tempo i fedeli
sono diminuiti e con loro i sacerdoti, un processo irreversibile che dovrebbe indurre le autorità civili e religiose ad una riconversione dei luoghi sacri, destinandoli a diverse funzioni, sociali o redditizie, affidandole a privati. Achille della Ragione
Sabato 16 dicembre 2019
Pubblicato da Achille della Ragione a 0:45Etichette:attualità
Caro Achille,
Il nostro Paolo Barbuto, in uno dei suoi bei reportage, di recente ha fatto il punto
sulle chiese abbandonate a Napoli:<>. La sua proposta di riconvertirle ad usi sociali e/o redditizi, avrebbe sicuramente un primo vantaggio: la salvaguardia del patrimonio architettonico e artistico, altrimenti destinato alla malora. Ce ne sarebbe poi anche un secondo vantaggio per le casse comunali attraverso il pagamento dell’imposta sugli immobili qualora il Parlamento riuscisse mai a promulgare una legge di cui da anni si parla ma che nessuno ha mai visto la luce.
L’incasso, almeno in un primo momento, potrebbe essere anche utilizzato per i
restauri.
Federico Monga